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Il Tirreno-Il reclutamento sarà più selettivo

Il reclutamento sarà più selettivo MILANO. Cambio di rotta per la formazione e il reclutamento dei docenti. Non saranno più le scuole a chiamare gli insegnanti seguendo la gradua...

15/10/2005
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Il Tirreno

Il reclutamento sarà più selettivo
MILANO. Cambio di rotta per la formazione e il reclutamento dei docenti. Non saranno più le scuole a chiamare gli insegnanti seguendo la graduatoria, bensì ci sarà un reclutamento selettivo durante il quale si svolgerà anche un anno di tirocinio.
Il decreto prevede una formazione di pari dignità per insegnanti di tutti gli ordini e gradi di scuola. I percorsi di formazione iniziale dei docenti della scuola dell'infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo si svolgeranno nelle università e le istituzioni di altra formazione, artistica musicale e coreutica, rispettivamente nei corsi di laurea magistrale e in appositi corsi accademici di secondo livello.
In sostanza servirà la laurea triennale, laurea magistrale e un anno di tirocinio per diventare docenti. I nuovi percorsi formativi saranno a numero programmato e ripartiti tra le università di ciascuna regione in misura pari ai posti che si intendono coprire per concorso nelle scuole statali della stessa regione. Però, a questi posti, va aggiunta una percentuale del 30% per le esigenze complessive del sistema di istruzione. In ogni caso ai corsi si accede dopo aver conseguito la laurea di primo livello (ovvero la laurea dei tre anni), e alla fine del corso, contestualmente al conseguimento della laurea magistrale, è previsto un esame di Stato con valore abilitante. La programmazione dei posti avviene a cadenza triennale e ciò sarà garantito da un decreto del Presidente del Consiglio che vale anche come autorizzazione a bandire i successivi concorsi. Tutto sarà organizzato in base ai numeri dei posti di insegnamento effettivi, al numero degli alunni (anche disabili) e al tourn over del personale docente. E sarà il Ministero a ripartire, anno per anno, nelle varie università, i posti.
Una volta che l'insegnante ottiene l'abilitazione, gli sarà assegnata la scuola dove svolgerà il lavoro per un anno di tirocinio al termine del quale (e dopo una valutazione positiva del comitato per la valutazione del servizio) potranno essere ammessi al concorso per l'assunzione nelle scuole. Ma, come ha spiegato il ministro Letizia Moratti, per ora i percorsi rimangono due: il 50% dei posti assegnati in base alle vecchie graduatorie e il 50% con il nuovo sistema di reclutamento. "In pochi anni", ha detto il ministro, "mi auguro riusciremo ad esaurire le graduatorie e passare al nuovo sistema, certamente più qualificante. Un sistema che esclude la chiamata diretta da parte delle scuole.
Le proteste e manifestazioni messe in atto da molti docenti italiani nei giorni scorsi hanno comunque già sottolineato gli aspetti negativi delle nuove proposte del ministro.
Ma il premier Berlusconi ha subito sentenziato: "La riforma garantisce ai futuri insegnanti la certezza di un posto di lavoro". (r.r.)


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