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Il Tirreno-Il ministro bocciato dai ragazzini

Il ministro bocciato dai ragazzini Scuola: con genitori e insegnanti in corteo "contro la controriforma" Il via dall'Attias. Alla manifestazione del Coordinamento ha aderito anch...

21/02/2004
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Il Tirreno

Il ministro bocciato dai ragazzini
Scuola: con genitori e insegnanti in corteo "contro la controriforma"
Il via dall'Attias. Alla manifestazione del Coordinamento ha aderito anche il fronte delle 5 circoscrizioni
DIEGO PRETINI


LIVORNO. L'onda prende sempre più forza. Dopo Pistoia, in contemporanea con Pisa, anche Livorno tenta di mettersi di traverso al cammino della Riforma Moratti. Il corteo parte da piazza Attias con 300-350 persone, arriverà in piazza Grande molto più gonfio. In corteo anche molti bambini, nonostante il centrodestra abbia alzato unn polverone di polemiche e accuse contro la presenza di ragazzi alle manifestazioni.
Molte le sigle in campo. Ad elencarle si rischia di tenerne fuori qualcuna: si vedono bandiere di Rifondazione, Cgil scuola, Unicobas e Comitati di base. Ciò che colpisce è il numero di comitati di genitori e insegnanti. Sono sei coloro che, da varie estrazioni, hanno organizzato il corteo e ancora prima il 'Coordinamento Livorno-Collesalvetti per la difesa della scuola pubblica e democratica', nome lunghissimo per definire una galassia di soggettività che protesta vibratamente per la tutela della scuola elementare, oggi sotto tiro, ma anche le medie e nel futuro le superiori, per le quali è già pronto un decreto ministeriale e, puntuale, la reazione della base. "E' questo il vero rinnovamento", dice Massimo De Santi, una delle sei 'guide' della protesta: "La reazione, intelligente e serena, arriva dalla base invece che dai vertici". Insieme a lui Tiziano Rosselli, Gabriella Brizzi, Claudio Galatolo, Franca Belloni, Marco Simonali.
I partiti sembrano in effetti un po' ai margini, solo Rifondazione è presente in maniera evidente, guidata da Alessandro Trotta, anche se si intravede un volantinaggio Ds.
All'iniziativa di lotta aderisce il fronte delle circoscrizioni cittadine: in piazza si vedono Maurizio Paolini, Barbara Celati e Piero Tomei, in fila dietro ai comitati dei genitori. Tomei fa il portavoce: "Questa riforma può riportarci indietro di 50 anni, ad una società dove si formano cittadini di serie A e di serie B". Il punto, ormai noto: la riforma Moratti - accusano i promotori della lotta - ha intenzione di trasformare il tempo pieno in tre ore opzionali. Il rischio non è solo per le famiglie che hanno scelto l tempo pieno per i loro ragazzi, ma anche per quelle che lì hanno un posto di lavoro. Il problema tocca Livorno sensibilmente: metà dei ragazzi delle elementari rimane a scuola anche a pranzo.
"Ma il problema non è solo per le elementari", dice Daniela Nencini, insegnante a Collesalvetti, da dove arriva un clan in moto perpetuo di professoresse: "Le ore settimanali diminuiranno da 30 a 25". E aggiunge: "Dove sono le tre 'i' tanto pubblicizzate dal programma di governo se si tagliano le ore di inglese da 3 a una e mezzo? Come fanno ad essere formati i ragazzi se le ore di lettere scenderanno da 11 a 9 e quelle di tecnica da 3 a una?".


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