Il Tirreno-Il governo corre ai ripari
Il ministro pronto a studiare "altre misure" ma le cifre globali non si toccano Il governo corre ai ripari Siniscalco alla Moratti: cercherò di ridurre i tagli Bloccato i...
Il ministro pronto a studiare "altre misure" ma le cifre globali non si toccano
Il governo corre ai ripari
Siniscalco alla Moratti: cercherò di ridurre i tagli
Bloccato il turn-over i prof caleranno di quasi 15mila unità 5mila posti in meno tra i non docenti
ALESSANDRO CECIONI
ROMA. Il primo effetto dello sciopero è una dichiarazione del ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco: "Ho parlato con il ministro Moratti e le ho detto che studiamo, all'interno dei vari aggiustamenti di spesa che coprono i tagli delle tasse, se questi possono essere sostituiti da altre misure". Tradotto: nell'emendamento c'è davvero il taglio degli organici nella scuola e serve a tagliare l'Irap alle imprese.
Cosa è successo in questi anni lo sanno tutti quelli che hanno figli a scuola, in pochi, invece, hanno capito quello che rischia di accadere. Dal numero di insegnanti alla qualità dell'insegnamento, dalle risorse promesse a quelle davvero disponibili, dal numero di alunni per classe allo stato giuridico degli insegnanti. Provare a capire non è facile, anche perché sulla scuola si prendono decisioni in contrasto fra loro nello spazio di pochi giorni, a volte di ore.
Meno insegnanti. Prendiamo la questione degli organici, per esempio. L'articolo 16 della Finanziaria (già approvato) prevede il blocco degli organici nel 2005-2006. "Che è già una follia visto che la riforma porterà all'anticipo delle iscrizioni e visto che la Finanziaria 2002 aveva tagliato gli organici nel triennio 2002-2004 di quasi 34mila unità", dice Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. Però poi arriva l'emendamento tasse: blocco del turn over e riduzione dell'1% nel 2005 e dell'1% nel 2006, come dire 14mila 873 posti in meno fra i docenti e 5mila fra i non docente.
Inglese beffa. Organici tagliati, qualità dell'insegnamento a rischio. La vicenda dell'inglese, una delle tre "I" della nuova scuola sbandierate da Berlusconi con internet e impresa, è in questo senso paradigmatica. "Il ministro Siniscalco lo ha ammesso con candida indecenza, con questa idea risparmierà 238 milioni", dice ancora Scrima. L'idea è la formazione coatta per i docenti in modo che a insegnare l'inglese siano gli stessi docenti presenti in classe e non altri che hanno competenze maggiori. "Con in più il fatto che prima c'erano 3 ore di lingua e ora sono solo due", chiosano i sindacati.
Soldi spariti. "Berlusconi e la Moratti ci hanno fatto almeno un paio di 'Porta a porta'", ironizzano alla Cisl. L'argomento era la riforma scolastica e le risorse che avrebbe impegnato. "8 miliardi in cinque anni", disse Berlusconi. "Un miliardo nel biennio 2004-2005", chiarì la Moratti. In verità sono arrivati 90 milioni quest'anno e ce ne sono 110 per il prossimo anno. "200 milioni in due anni, media fallimentare", dice Francesco Scrima.
Stato giuridico. La vera bomba - dicono i sindacati - arriverà con la modifica dello stato giuridico degli insegnanti. "Oggi è rappresentato dal contratto nazionale di lavoro - spiega il segretario generale della Cisl Scuola - la nuova norma prevede cose come il reclutamento diretto e l'istituzione di un sistema di carriera che non sta né in cielo né in terra: tre fasce (docente iniziale, ordinario ed esperto) che gerarchizzano il personale con concorsi che non danno garanzie sulla libertà e l'indipendenza dell'insegnamento". Poi ci sarà la chiamata diretta per i docenti, niente più graduatorie, ma un Albo regionale.