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Il Tirreno-"Educazione fisica sacrificata" Prof lancia l'allarme. I presidi: "Peggio storia e inglese

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21/03/2004
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Il Tirreno

Pagina 2 - Prato
"Educazione fisica sacrificata"
Prof lancia l'allarme. I presidi: "Peggio storia e inglese"


PRATO. Meno ore di inglese, storia, italiano ed educazione fisica. Al loro posto, seconda lingua, informatica, cucito ed educazione sessuale. È quanto si ricava da una lettura sommaria della riforma dell'istruzione appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, una piccola rivoluzione per le scuole primarie. Un docente di educazione fisica, l'ex assessore allo sport, Attilio Baldanzi, l'allarme scrivendo alle istituzioni politiche, scolastiche e sportive cittadine.
Ricordando l'importanza dell'educazione motoria a tutti i livelli, Baldanzi fa notare che alcune scuole della provincia, medie e superiori, hanno intenzione di voler rimediare al taglio del monte ore sacrificando la ginnastica, che passerebbe da due ore a una settimanale. Preoccupazione in parte smentita dai presidi, preoccupati però di dover organizzazione un monte ore accorciato con un numero maggiore di materie. Cosa studieranno i nostri figli dal prossimo anno? L'impressione che si ricava dalle risposte dei dirigenti è che, nella sostanza, cambierà poco, almeno il primo anno: il ministero fa uscire alcune materie dalla porta, ma verranno fatte rientrare dalla finestra.
"L'educazione fisica non viene particolarmente penalizzata - dice Vito Barracco, preside della media Zipoli - La riforma porta le ore da 66 a 60 in un anno, ma quasi nessuno dimezzerà le 2 ore settimanali. Piuttosto c'è una vera falcidia in tutta l'area linguistico-letteraria. Per far posto alla seconda lingua, l'insegnamento dell'inglese verrà penalizzato. Ma anche la storia e l'italiano. L'unica vera novità, oltre alla seconda lingua, è quella dell'informatica, che però diventa una disciplina trasversale senza una collocazione precisa. Quindi dovrà essere distribuita nei vari insegnamenti. Le educazioni che propone la riforma faranno la fine dell'educazione civica: confinate nelle 6 ore opzionali di rientri pomeridiani".
Il ministero ha già annunciato che il prossimo anno non vi saranno tagli di organici, ma i dirigenti temono che le ripercussioni si avvertiranno negli anni successivi. "Stiamo cercando insieme ai docenti di trovare soluzioni rispettose dei genitori e delle scelte della scuola - rassicura Calusi, dirigente della media Buricchi - Fin da ora posso dire che non vi saranno rivoluzioni e si cercherà di introdurre il nuovo senza stravolgere il vecchio modello". Francesco Rossi, preside del Buzzi e presidente dei dirigenti scolastici, teme la riforma della scuola superiore, che introduce la liceizzazione degli istituti tecnici: "Mi auguro che questa parte della riforma non venga mai fatta, sarebbe la morte dell'istruzione tecnica".
Francesco Albonetti


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