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Il Tirreno-Classi che scoppiano e pochi bidelli

Classi che scoppiano e pochi bidelli L'Unicobas fotografa la scuola appena inziata e va allo sciopero All'Itis "Galileo" tutte le prime hanno ventinove alunni Sul tutor è scontr...

26/09/2004
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Il Tirreno

Classi che scoppiano e pochi bidelli
L'Unicobas fotografa la scuola appena inziata e va allo sciopero
All'Itis "Galileo" tutte le prime hanno ventinove alunni Sul tutor è scontro alle medie "Bartolena"
DONATELLA FRANCESCONI


LIVORNO. La situazione delle scuole della provincia, a quindici giorni dall'inizio dell'anno scolastico, "desta seria preoccupazione". A fornire qualche dato in merito è l'Unicobas che, per il primo ottobre, ha organizzato una giornata di sciopero nazionale con manifestazione a Roma contro la riforma Moratti. Gli istituti scolastici sul territorio scontano in maniera pesante il numero eccessivo di alunni nelle classi - all'Iti "Galileo" tutte le prime hanno 29 studenti - e la mancanza di personale non docente. Per la sorveglianza quotidiana delle scuole, ma anche per i laboratori e il sostegno agli studenti disabili. Così, nel giorno dello sciopero anche Livorno si mobilita: con una festa-protesta in via di organizzzione per il pomeriggio.
Tutti tutor. I primi dati raccolti fotografano una classe docente livornese nettamente schierata contro l'istituzione della figura dell'insegnante-tutor prevista dalla riforma. Solo alle "Micheli" sono stati definiti i criteri per scegliere il tutor, sono state fatte le nomine e si è proceduto a cambiamenti di orario secondo le indicazioni fissate dal ministro.
Per quello che riguarda le scuole "Benci", "Lambruschini", "De Amicis", "Thouar", "Brin" la scelta è stata quella di nominare "tutor" tutti i docenti. Come pure è accaduto a Collesalvetti e nei distretti scolastici di Cecina1 e Cecina2, e all'istituto comprensivo di Venturina. Alla "Collodi" di Livorno, invece, la figura del tutor sarà ricoperta a rotazione, mentre agli istituti comprensivi di Donoratico e San Vincenzo i docenti già sono tutti tutor.
C'è già un esposto. "In alcuni rari casi, però - spiega Galatolo - i dirigenti scolastici stanno tentando di forzare la mano ai docenti, disattendendo le delibere e nominado d'ufficio i tutor inventandosi i criteri con un comportamento completamente illegittimo". È accaduto così - denuncia l'Unicobas - alle medie "Bartolena" dove il tentatio di forzare l'orientamento dei docenti è diventato l'oggetto di un esposto, firmato dalla quasi totalità dei professori, già sul tavolo della dirigente del Csa (l'ex Provveditorato).
Segreterie all'osso. Ma quello del tutor non è l'unico problema aperto in un inizio di anno scolastico che ha visto una drastica riduzioni del personale non docente. In alcune scuole è praticamente impossibile accedere alle segreterie: il personale amministrativo, ridotto all'osso, è alle prese con la mole di lavoro che si è riversata sulle scuole con l'abolizione dei provveditorati. L'organico del personale Ata (il vecchio bidello, per capirsi) in alcune scuole è del tutto insufficiente. L'Unicobas ha raccolto tre casi di istituti cittadini alle prese con la quadratura del cerchio in materia di sorveglianza, assistenza e pulizia.
Bidelli addio. Al circolo scolastico "Thouar", che conta più di 700 studenti di cui 23 con handicap grave, ci sono 13 collaboratori scolastici. Ma solo sei sono totalmente idonei al carico di lavoro e alle mansioni e finiscono per dover coprire 5 scuole, di cui tre elementari e 2 materne. Proprio la fascia di studenti, dunque, che ha maggior bisogno di assistenza.
All'Iti "Galilei" su 7 assistenti tecnici necessari per i laboratori del settore chimico-biologico (pari a 221 ore di didattica) il Csa - spiega Galatolo - ne ha accordati solo 6: "Per cui, o rimarranno completamente scoperte 31 ore di presenze in questi laboratori che sono a rischio, oppure non ci sarà tempo per effettuare le dovute operazioni di manutenzione indispensabili a garantire la sicurezza". Sul tavolo della Asl 6 c'è già una raccomandata, spedita dai rappresentanti alla sicurezza, che denuncia il problema e le sue conseguenze.
Uno dei casi più eclatanti è quello dell'Isis "Mattei" a Rosignano dove, per far fronte alla mancanza di personale Ata, "sono state ridotte le aperture pomeridiane e sono state accorpate alcune lezioni per ridurre il tempo di funzionamento della scuola".
La carenza di organico tra i collaboratori scolastici si aggira intorno al 15% ed è analoga a quella relativa a assistenti tecnici e amministrativi.
In troppi sui banchi. Oltre al caso dell'Iti, con le prime classi tutte di ventinove alunni perché - spiega ancora Galatolo - "invece di dividere, come previsto, il numero degli iscritti per 25 si è diviso per 27", c'è quello di un istituto professionale cittadino in cui una classe è formata da 30 studenti di cui due disabili.


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