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Il Tempo: Una vita da precari

GIOVANI, disincantati, in parte sfiduciati. E’ questa la fotografia dei precari che ieri pomeriggio si sono ritrovati nella sede della Cgil

08/09/2007
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Il Tempo

Una vita da precari

GIOVANI, disincantati, in parte sfiduciati. E’ questa la fotografia dei precari che ieri pomeriggio si sono ritrovati nella sede della Cgil per discutere, insieme alla segretaria regionale della Flc Cgil Paola Bonifaci e a quella provinciale Lucia Di Luca di temi quali le supplenze e le graduatorie, il futuro dei precari della scuola dopo le graduatorie ad esaurimento e le sfide future rispetto al rinnovo contrattuale. I problemi del teramano, sono gli stessi di tutte le altre province, i mali della scuola sono gli stessi ovunque. Un settore che, come sottolinea Paola Bonifaci, è per molti aspetti un’isola felice rispetto al resto del mondo del lavoro, ma che in questi anni «ha subito forti tentativi di destrutturazione». Nel suo intervento la sindacalista tocca aspetti che vanno dall’immissione in ruolo, per l’anno 2007-2008, di circa 350 unità tra personale docente ed Ata nel teramano, alla vertenza che il sindacato sta portando contro alcune decisioni assunte dalla direzione scolastica regionale rispetto alle modalità organizzative per l’assunzione del personale a tempo determinato ed indeterminato. Per Paola Bonifaci una volta terminate le graduatorie ad esaurimento ed entrato a regime il nuovo modello di reclutamento la situazione dovrebbe migliorare. Nel frattempo la battaglia per i precari passa anche per una rivoluzione culturale che deve partire proprio dalle nuove generazioni. «In questi anni abbiamo assistito a tentativi di scardinare la scuola — commenta — ci sono stati fenomeni di "arrembaggio" di dirigenti scolastici che hanno hanno minacciato, fatto pressioni. Ma i docenti, il personale Ata, tutti i precari devono prendere consapevolezza dei propri diritti. Dentro la scuola non sono soli». L’invito è quello a cercare una saldatura tra docenti di ruolo e precari, a realizzare un maggior coinvolgimento delle Rsu nei problemi quotidiani. Peccato che qualcuno, tra i precari, faccia notare che «le Rsu sono spesso totalmente ignoranti sulle varie problematiche. Ho girato diverse scuole e spesso, quando mi sono rivolta alla Rsu, mi sono sentita rispondere di chiedere al sindacato». E se qualcuno scuote il capo sconsolato, soprattutto quando si parla del problema delle supplenze, un’altra precaria pone sul tavolo il problema dei master e dei punti in graduatoria. «Fioroni aveva promesso che li avrebbe tolti — dice — invece li ha solo ridotti a tre punti. E’ uno scandalo. I master sono a pagamento. Ed io devo farli se non voglio che mi scavalchino in graduatoria». La risposta, purtroppo, non è di quelle che si vorrebbe sentire. «Quelli che sono nelle graduatorie ad esaurimento alla fine entreranno tutti. Non faccia i master. Che cambia? Al massimo un anno di precariato in più». Al.Mar.


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