Il Tempo-SCUOLA e università all'insegna del risparmio
SECONDO UNA INCHIESTA DI BLOOMBERG di ALESSANDRA SERVIDORI SCUOLA e università all'insegna del risparmio. La legge Finanziaria approvata in Parlamento ha razionalizzato le risorse ...
SECONDO UNA INCHIESTA DI BLOOMBERG
di ALESSANDRA SERVIDORI
SCUOLA e università all'insegna del risparmio. La legge Finanziaria approvata in Parlamento ha razionalizzato le risorse destinate all'istruzione per il prossimo triennio. La fetta più consistente di "ossigeno in euro" infatti investe il rinnovo dei contratti di tutto il pubblico impiego (complessivamente 1.240,48 milioni di euro). E il sistema dell'istruzione ne paga le conseguenze. Vediamo come.
Per la scuola, viene incrementato il fondo per la valorizzazione del personale docente che diventa di 206.582.000 mila euro per il 2002, circa di 310 milioni di euro per il 2003, e 726,65 milioni di euro per il 2004, ma dal 2003 le risorse saranno vincolate al risparmio sugli organici. Il numero degli insegnanti dovrà infatti essere stabilito in base al numero degli alunni e delle specificità della scuola (compresi gli alunni con handicap), e i dirigenti scolastici saranno incentivati a operare per la graduale scomparsa delle cattedre formate su spezzoni di orario, conferendo ai docenti consenzienti, fino a 24 ore di straordinario settimanale. Così come sarà arricchito il fondo di istituto di quelle scuole dove gli stessi insegnanti in organico, saranno disponibili a sostituire i colleghi assenti, fino a 15 giorni, evitando così la nomina di supplenti.
Risparmi anche per l'Esame di Stato, la cui commissione sarà composta da tutti docenti della scuola e solo il Presidente sarà esterno. Per le scuole legalmente riconosciute e pareggiate varrà la regola di metà docenti esterni e metà interni. Anche gli aumenti del salario accessorio per il personale tecnico e amministrativo sarà legato alla possibile terziarizzazione dei servizi.
Per l'Università, nonostante l'aumento delle immatricolazioni di oltre il 10 per cento, il Fondo per il finanziamento degli atenei statali, che garantisce l'85% delle risorse necessarie per il funzionamento, è stato tagliato per il triennio di oltre tre milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali della legge finanziaria. Le risorse disponibili (per il 2002 di 6,189 milioni di euro) non coprono un terzo degli aumenti di stipendio dovuti alle università. Limati anche i soldi per le borse di studio per gli studenti capaci ma privi di mezzi.
A conti fatti, la scuola e l'Università, quindi per affrontare le riforme, dovranno centellinare fortemente i finanziamenti.