Il Tempo-HA VOLUTO scendere in campo il Presidente del Consiglio, Berlusconi, ...
HA VOLUTO scendere in campo il Presidente del Consiglio, Berlusconi, ... ... dichiarando che "la scuola è una delle principali priorità del Governo", condivisa dall'intera coalizione, nello ...
HA VOLUTO scendere in campo il Presidente del Consiglio, Berlusconi, ...
... dichiarando che "la scuola è una delle principali priorità del Governo", condivisa dall'intera coalizione, nello stesso momento in cui era in corso un lungo e defatigante negoziato, per gran parte della giornata di ieri, tra il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Letizia Moratti.
A scanso di equivoci, inoltre, il premier '#8212; che ha affidato ad una nota ufficiale il pensiero dell'esecutivo '#8212; si è impegnato a far varare a settembre il piano Moratti ed ha assicurato anche che "non mancheranno risorse adeguate". Il lavoro di Palazzo Chigi ha consentito di ammorbidire le resistenze precedentemente emerse in Consiglio dei Ministri relativamente all'estesa anticipazione della riforma scolastica e ha prodotto un notevole risultato: a settembre, decollerà la sperimentazione in "prova parziale", della riforma dei cicli nelle scuole materne ed elementari. Una volta assunto, il provvedimento, che passerà alle cronache coi nomi di Letta e della Moratti, rappresenterà una novità assoluta nella procedura: non succede tutti i giorni che un ministro titolare realizza un atto con la collaborazione diretta di un autorevole Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, quale garante dell'attuazione dell'indirizzo espresso.
Il documento in questione, preceduto da una dura battaglia in sede parlamentare e politica, si è concretizzato in una sperimentazione che coinvolge circa duecento scuole in tutto, anziché le poche decine di classi inizialmente ipotizzate. In pratica uno o due circoli didattici per provincia. I presidi scolastici interessati sono, sul piano geografico, distribuiti equamente nel Nord, al Centro e nel Sud e costituiranno un test utile ai fini della riforma. L'atto del Governo stabilisce l'assegnazione di risorse alle scuole materne ed elementari che si sono già dichiarate disponibili alla sperimentazione di alcune azioni e in grado di sostenere le innovazioni: iscrizione dei bambini che compiranno rispettivamente 3 e 6 anni entro il 28 febbraio dell'anno successivo; introduzione della figura del maestro prevalente che insegnerà tutte le discipline fondamentali nella scuola elementare; studio dell'inglese e dell'informatica già al primo anno di scuola elementare.
Il decreto ministeriale sarà sottoposto ai primi di settembre al parere previsto del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, ma già dai prossimi giorni le scuole individuate e che si sono rese disponibili a partire con la riforma, saranno debitamente informate per attivarsi fin dall'avvio dell'anno scolastico. Sarà una sperimentazione limitata sia numericamente che geograficamente, venuta in seguito alle pressioni delle scuole interessate e dalle famiglie coinvolte; essa permetterà sicuramente una migliore valutazione degli esiti e un avvio generale della riforma nel prossimo anno. In conclusione il tatto di Gianni Letta e la lodevole ostinazione del ministro -manager hanno instradato la riforma lungo un percorso realistico ma non residuale.
La promessa di Berlusconi di una riforma della scuola in tempi rapidissimi è stata accolta con scetticismo da Francesco Rutelli, che ha bollato le parole del presidente del Consiglio come "solite chiacchiere. Soprattutto non c'è un euro da spendere dopo che Tremonti ha detto no al ministro dell'Istruzione".