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il Tempo: Bambini diversamente abili senza insegnanti

È allarme per i tagli alle ore di sostegno I genitori scrivono un appello a Napolitano

03/09/2007
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Il Tempo

LA NOTIZIA irrompe ogni inizio d’anno scolastico. Ma già in piena estate quando la città è chiusa per ferie e la maggior parte di noi si stravacca al sole in qualche spiaggia affollata le associazioni dei genitori di alunni «diversamente abili» sono in ansia. Cominciano allora a circolare le voci di tagli ai docenti di sostegno dal nord al sud del paese. Scattano subito gli allarmi dei sindacati di categorie e c’è sempre poi qualche politico che «s’indigna» perchè vanno garantite alle persone diversamente abili ed alle loro famiglie quanto la legge già prevede (Legge Quadro 104/92) ma che raramente viene loro concesso. Quest’anno le brutte notizie sono cominciate a circolare pure prima. Un esempio per tutti: in luglio l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia ha comunicato che taglierà 800 posti, dei quali la metà sono posti di sostegno. Già pronta la scure nelle altre regioni italiane. Vi saranno centinaia di alunni disabili con un numero di ore di sostegno di gran lunga inferiore a quello richiesto (e considerato indispensabile) dai dirigenti scolastici. E gli insegnanti dovranno farsi carico di questi casi e gestire i ragazzi disabili senza il necessario supporto del docente di sostegno, rendendo così l‘integrazione di questi alunni molto più difficoltosa se non impossibile. Il segretario nazionale di Sfida (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità) Andrea Ricciardi ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica: « Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha imposto al Ministero della Pubblica Istruzione la clausola di salvaguardia avendo questi superato il budget massimo di 626 milioni di euro. La risoluzione del problema è stata facile: risparmiare la spesa pubblica riducendo gli insegnanti di sostegno alla popolazione studentesca con disabilità - spiega Ricciardi - al Ministero asseriscono che il numero delle richieste di insegnanti di sostegno è superiore al bisogno reale. Forse non sanno che chi fa la richiesta è la scuola reale, costituita da un’equipe di professionisti (medici, psicologi, insegnati, assistenti sociali), dipendenti pubblici, che a loro volta rappresentano le Istituzioni. Se oggi si decide di risparmiare sugli insegnanti di sostegno per far quadrare i conti dello Stato, domani si deciderà di risparmiare sulle cure sanitarie e poi…, per "non farli soffrire", si deciderà di …. Il 10 agosto 2007, centinaia di genitori di studenti disabili sono scesi in piazza a Messina, il 27 agosto a Salerno e in molte altre province d’Italia, per far valere il diritto allo studio dei propri figli. Le famiglie dei disabili lottano quotidianamente contro la disabilità. Adesso devono lottare anche contro le Istituzioni. Ciò accade, purtroppo sotto la quasi totale indifferenza degli italiani che non vivono direttamente la disabilità. Su tale argomento non c’è dibattito politico. Perché? In questo momento di crisi economica, i politici italiani hanno concordato che è giusto risparmiare sui disabili!» Nat. Pog.


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