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Troppi docenti precari. C'e dibattito sulla creazione di classi di concorso ad hoc. Mantenere basso l'organico di diritto degli insegnati di sostegno è una scelta politica, per avere maggiore li...
Troppi docenti precari. C'e dibattito sulla creazione di classi di concorso ad hoc.
Mantenere basso l'organico di diritto degli insegnati di sostegno è una scelta politica, per avere maggiore libertà di restringere le autorizzazioni e, di conseguenza, di ridurre i costi del sostegno.
Quella proposta da Enrico Panini, segretario della Cgil scuola, è la più "ideologica" e radicale tra le critiche mosse dai sindacati alla gestione attuale dell'integrazione scolastica. Proseguendo su questa matrice, Panini aggiunge che "il Governo mostra di avere una lettura solo economica del problema. L'aumento della domanda di sostegno non è vista come il risultato di una maggiore integrazione, ma solo come aumento dei costi da sostenere".
Parametri rigidi. Sulla stessa lunghezza d'onda, il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima parla di "regole ragionieristiche nella definizione degli organici di diritto". Il riferimento è alla norma, introdotta con la Finanziaria del '98, che prevede un insegnante di sostegno ogni 138 studenti iscritti. "Un parametro così rigido sostiene Scrima non regge il passo coi tempi, perché negli ultimi anni le iscrizioni di alunni diversamente abili sono cresciute in misura notevole. Prendiamo atto che con l'organico di fatto la situazione non cambia, e che la maggioranza delle richieste è stata accolta, ma questi aggiustamenti in corso d'opera, che dovrebbero rappresentare un'eccezione, sono diventati una regola fissa".
Non è solo questione di numeri. Affidarsi alle deroghe, inoltre, significa introdurre nel sostegno forti elementi di precariato. "L'impiego di personale non di ruolo è il calcolo di Nicola Quirico, presidente del Fadis (la Federazione delle associazioni di docenti per l'integrazione scolastica) oscilla nella scuola italiana fra il 5 e il 10% mentre nel caso degli insegnanti di sostegno raggiunge in alcune regioni anche il 50%. In questo modo la continuità didattica diventa un miraggio".Tra le soluzioni proposte dalla Fadis, oltre all'eliminazione degli attuali criteri di calcolo dell'organico, c'è l'istituzione di una classe di concorso specifica per il sostegno, "da prevedere in uno dei prossimi decreti attuativi della riforma Moratti". La misura non trova però d'accordo tutti. "Già oggi riflette Panini l'insegnante di sostegno è spesso visto come l'unico titolare del rapporto con il ragazzo disabile, e una classe di concorso ad hoc non farebbe che sancire ulteriormente questa barriera con il resto della classe"."