Il progetto "Scuola Spa" va avanti, è allo studio dei ministeri di economia, istruzione e infrastrutture
"Scuola Spa" è l'ente a cui trasferire la proprietà degli edifici scolastici e la competenza su manutenzione e messa in sicurezza.
di Claudio Tucci
Prime conferme sulla creazione di "Scuola Spa", l'ente a cui trasferire la proprietà degli edifici scolastici e la competenza su manutenzione e messa in sicurezza. La notizia è contenuta nell'annuale relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta su infortuni sul lavoro e morti bianche che verrà illustrata in Senato il prossimo mercoledì 12 gennaio e che conferma quanto anticipato dal Sole 24 Ore in edicola il 10 ottobre 2010.
Si tratta di un'ipotesi «effettivamente allo studio dei ministeri dell'Economia, dell'Istruzione e delle Infrastrutture», scrive la relazione, riportando il contenuto di un'audizione del 3 novembre scorso del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli dinnanzi alla stessa commissione parlamentare, nata nel 2008 e presieduta dal senatore pidiellino Oreste Tofani.
Scuola Spa servirà per reperire fondi privati
Secondo Matteoli, prosegue lo relazione, il progetto di creare una società per azioni cui conferire la proprietà degli edifici scolastici è ancora in una «fase di semplice proposta». Ma è già chiara la sua finalità: «individuare formule alternative per reperire risorse finanziarie da destinare all'edilizia scolastica». Si tratta, è scritto ancora nella relazione, di «un tema di grande rilevanza» e sul quale sono previste nel 2011 in commissione d'inchiesta le audizioni del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini e dei principali sindacati della scuola, le cui prime reazione però all'idea di una "Scuola spa" sono state piuttosto fredde. In attesa sempre che decolli l'anagrafe degli elementi non strutturali degli edifici scolastici di tutt'Italia, che consentirebbe, ricorda la commissione, «di realizzare per ciascuno di essi una sorta di fascicolo del fabbricato e di programmare, di conseguenza, i necessari interventi».
Quattro scuole su 10 sono a rischio sismico
Del resto non è un mistero che la sicurezza degli edifici scolastici rappresenti una priorità su cui è urgente intervenire. Visto che molte scuole, in varie parti del Belpaese, sono purtroppo ospitate in edifici fatiscenti (spesso palazzi storici) o comunque inadeguati, che costituiscono un grave rischio per alunni e insegnanti e personale scolastico. Secondo i dati contenuti nella relazione (di provenienza Inail, Legambiente, Cittadinanzattiva, Cresme), nelle scuole statali (10761 dislocate in 42.007 edifici) studiano e lavorano oltre 9 milioni di persone. Circa il 40% delle scuole è esposta a elevato rischio sismico e il 7% a elevato rischio idrogeologico. Nel 2007 sono stati registrati 90.478 infortuni censiti agli alunni e 12.912 insegnanti
Per la sicurezza scolastica in cantiere 1,2 miliardi
Per gli interventi più urgenti, stima la Protezione civile, servirebbero subito 13 miliardi di euro. Attualmente, le risorse stanziate ammontano a circa 1,2 miliardi, di cui 250 milioni già destinati alle scuole distrutte dal terremoto dell'Aquila e circa 700 disponibili per gli interventi più immediati. Le decisioni sull'allocazione dei fondi passano per un serrato e costante confronto con gli enti locali. Il ministro Gelmini ha più volte sottolineato come la frammentazione delle competenze in questo settore abbia spesso rallentato gli interventi e perfino l'utilizzo delle risorse disponibili. Di qui la proposta della titolare di viale Trastevere: integrare le risorse statali (sempre più limitate) con quelle degli enti territoriali. Province in testa, che hanno una competenza diretta sulla manutenzione delle 3.226 scuole secondarie ripartite in 5.179 edifici.