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Il Picollo-Scuola, la giunta impugna la riforma Moratti

Venezia Giulia primo in Italia a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro le norme sul tempo pieno e sull'iscrizione anticipata all'asilo Scuola, la giunta impugna la riforma Moratti...

23/04/2004
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Venezia Giulia primo in Italia a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro le norme sul tempo pieno e sull'iscrizione anticipata all'asilo
Scuola, la giunta impugna la riforma Moratti
L'assessore all'Istruzione convince i colleghi a dichiarare guerra a Roma: "Ha leso la nostra autonomia"


TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia dichiara ufficialmente guerra alla riforma scolastica del governo Berlusconi. La giunta regionale presieduta da Illy, prima assoluta in Italia, ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto numero 59 del 19 febbraio 2002, meglio noto come "decreto Moratti", su particolare sollecitazione di Roberto Antonaz. "Da un paio di settimane l'avvocatura regionale ha iniziato a studiare gli articoli del decreto voluto dal ministro Letizia Moratti. L'indicazione è di ricorrere per un motivo di illegittimità" dice l'assessore all'Istruzione, esponente di spicco di Rifondazione comunista, dopo aver strappato l'assenso dei colleghi all'impugnazione nella giunta di ieri mattina.
Alla fine di una ampia discussione e di un'altrettanto accurata analisi del problema, infatti, è arrivato un voto unanime sulla scelta del ricorso contro il "decreto Moratti" ma, all'interno del governo regionale, non tutti erano inizialmente propensi a sposare la linea dura. Perplessi in particolare il presidente Riccardo Illy e l'assessore alla Formazione, Roberto Cosolini, non sulla contrarietà al decreto, ma sulla forma da seguire. Il timore è una sorta di "ritorsione" da parte del ministero all'Istruzione: in ballo c'è la distribuzione dei fondi nazionali che un domani potrebbero prendere altre strade, anziché arrivare in Friuli Venezia Giulia. Alla fine però l'ha spuntata Antonaz, pronto a far notare ai colleghi che "la condiscendenza non avrebbe comunque pagato".
Sono in particolare cinque gli articoli del provvedimento contestati (7, 10, 12, 13 e 15), che vanno dall'attività educativa e didattica all'iscrizione anticipata a 2 anni e mezzo nella scuola dell'infanzia. Ma, soprattutto, c'è l'articolo riguardante il cosiddetto tempo pieno: "Non ho trovato nessuno in regione che abbia difeso il decreto Moratti. Il nostro è un atto politico e giuridico molto forte, che trova fondamento nel movimento di protesta presente anche sul nostro territorio. Una protesta - afferma Antonaz - che definirei trasversale e che interessa tutta l'Italia, dai genitori agli insegnanti, dai sindacati agli studenti. Rispetto agli articoli, le perplessità della Regione si soffermeranno in particolare sulla modifica apportata alla natura del tempo pieno".
Solo la "rossa" Emilia-Romagna sta studiando un analogo ricorso ma il Friuli Venezia Giulia l'ha battuta nei tempi dell'impugnazione. Sarà la Regione presieduta da Illy a depositare (il termine scade il 4 maggio) il primo ricorso sulla riforma del sistema scolastico alla Corte Costituzionale. Dal punto di vista tecnico, per stilare il testo di opposizione, l'avvocatura regionale si appoggerà al legale Giandomenico Falcon, già utilizzato dalla giunta nel recente passato, facendo leva su determinati aspetti giuridici. Appigli che Antonaz definisce importanti: "Il provvedimento del governo lede innanzitutto l'autonomia scolastica, una vera e propria contraddizione che dimostreremo, mentre un altro appiglio giuridico riguarda i rapporti tra lo Stato e la Regione. Speriamo che proprio sul decreto Moratti - spiega l'assessore all'Istruzione, chiarendo che il ricorso non si trasformerà in un boomerang per la Regione - ci sia una chiarificazione in materia. Non si tratta di ottenere una potestà primaria, ma almeno definire le competenze che in questo momento non sono assolutamente chiare".
Pietro Comelli


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