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Il Piccolo-Sicurezza, metà degli edifici scolastici è a rischio

Ennesima proroga agli obblighi di legge per migliorare la condizione di migliaia di aule. Sotto sequestro in Molise tre sedi appena costruite: erano fuori norma Sicurezza, metà degli edific...

31/12/2005
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Il Piccolo

Ennesima proroga agli obblighi di legge per migliorare la condizione di migliaia di aule. Sotto sequestro in Molise tre sedi appena costruite: erano fuori norma
Sicurezza, metà degli edifici scolastici è a rischio
Slittano a giugno i decreti di adeguamento. Pericoli per 9 milioni tra studenti e professori


ROMA Scuole nuove ma insicure. Pare l'ennesimo paradosso italiano ma è così. In Italia non bastano, a rendere insicura la vita di 8 milioni e 700 mila persone a scuola, 20 mila edifici scolastici privi dei prescritti requisiti di sicurezza. Ora vengono addirittura sequestrate le costruzioni nuove. È accaduto in tre centri del Molise (San Giuliano di Puglia, Colletorto e Bonefro) dove tre edifici scolastici sono stati sequestrati "in via preventiva" dalla procura di Larino per mancanza di misure antincendio. E alla richiesta di sicurezza che proviene dalle scuole il governo risponde con proroghe continue. L'ultima, con un decreto dello scorso mese di ottobre, ha riguardato le norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica, un decreto del ministero dell'Interno del 1992.
La norma prevedeva, tra le altre restrizioni, che entro il 1997 tutte le classi avessero un "affollamento massimo" di 26 persone: 25 alunni più il prof. Ma il termine (che scadeva il 31 dicembre 2005) è stato prorogato diverse volte. Due mesi fa, il governo ha concesso alle regioni la possibilità di spostare ancora in avanti il termine ultimo. Occasione che parecchie regioni non si sono fatte scappare prorogando al 30 giugno 2006 la scadenza. Come dire: le scuole senza requisiti di sicurezza restano sicure per decreto.
Dal punto di vista pratico, l'eventuale restrizione del numero degli alunni per classe (massimo 25, contro i 28/30 previsti dal ministero dell'Istruzione) metterebbe in crisi le casse dello stato perché, a parità di alunni, costringerebbe viale Trastevere a formare più classi e assegnare più posti in organico. E questo non pare il momento propizio per aumentare la pianta organica della scuola. Le risorse finanziarie sono già al minimo.
Sul piano della sicurezza, la tragedia del 31 ottobre 2002, quando una scossa di terremoto fece crollare il solaio della scuola elementare di San Giuliano di Puglia uccidendo 27 bambini con la loro maestra, pare essere scivolata via come se nulla fosse accaduto. L'edificio, che ospitava anche la scuola elementare, fu l'unica del piccolo paese ad accartocciarsi sotto l'effetto del sisma. L'immobile ristrutturato da poco doveva essere - secondo il decreto legislativo 626/94 - in teoria messo in sicurezza e con tutte le certificazioni a posto già dal dicembre '97, ma nel frattempo era intervenuta una proroga.
Lo stato dell'arte sulla sicurezza. Ma quali sono le condizioni degli edifici scolastici italiani? Secondo i dati raccolti dallo stesso ministero dell'Istruzione, non c'è da stare molto allegri. Già, perché limitandosi agli aspetti più importanti - la stabilità, le condizioni igienico-sanitarie e l'antincendio - sono ancora troppi gli immobili inadeguati. Degli oltre 40 mila plessi censiti da viale Trastevere, solo 23.547 (il 57,6 per cento) sono in possesso di regolare Certificazione di idoneità statica. Come dire che quasi metà di essi, dal punto di vista statico, non viene considerata idonea a ospitare una scuola o, bene che vada, non si sa se siano idonei. Spesso si tratta di edifici solo adibiti ad uso scolastico, ma progettati per altri scopi. Solo 14 scuole su cento sono dotate di certificazione igienico-saniaria: ampiezza delle aule, degli spazi comuni e condizioni di temperatura e umidità all'interno dei locali scolastici, per semplificare, non idonei. E, tanto per rimanere su uno degli aspetti più importanti, quasi due scuole su tre sono sfornite di Certificato prevenzione incendi. Il Governo, ad agosto, ha stanziato per la sicurezza poco più di 4 milioni di euro ma il fabbisogno si attesta sui 4 miliardi. Bisogni, che, come è accaduto più volte nell'arco dello stesso anno scolastico, si sono manifestati con improvvisi crolli di soffitti e altre carenze strutturali.
Le proroghe. Solo dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia si pose seriamente l'attenzione la questione della sicurezza degli edifici scolastici in Italia. Questione, che il ministero conosceva perfettamente visto che, qualche mese prima (a febbraio del 2002), aveva pubblicato un censimento che delineava in tutta la sua gravità la situazione degli edifici scolastici italiani. Per la legge 626/94 (quella sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro), dal '94 le proroghe sono state quattro e il termine ultimo per adeguare le scuole è slittato al giugno 2006: quasi nove anni oltre il primo limite del dicembre '97.
Stessa cosa per le norme antincendio: quasi dieci anni di proroghe che sollevano dalla responsabilità diretta gli amministratori degli enti locali: i comuni - per le scuole materne, elementari e medie - e le province, per le scuole superiori.
Le denunce. L'ultima in ordine di tempo, dello scorso mese di novembre, è di Cittadinanzattiva, che ha stilato l'ultimo dossier sulla sicurezza delle scuole italiane. Ma anche Legambiente, l'Flc Cgil e lo stesso ministero dell'Istruzione descrivono un quadro a tinte fosche con mille pericoli per le quasi 9 milioni di persone (alunni, insegnanti e non docenti) che frequentano ogni giorno la scuola. Basti citare, solo a titolo di esempio, che metà delle scuole non è ancora in possesso delle più elementari certificazioni (di Idoneità statica, Agibilità igienica e Prevenzione incendi) alla base di qualsiasi discorso sulla sicurezza.


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