Il Piccolo-Scuola: in un anno persi 700 insegnanti
La Cgil giudica nefasti gli effetti della politica dell'istruzione nel Friuli Venezia Giulia. Penalizzati soprattutto i disabili Scuola: in un anno persi 700 insegnanti Colussi e Luongo: "Riducono ...
La Cgil giudica nefasti gli effetti della politica dell'istruzione nel Friuli Venezia Giulia. Penalizzati soprattutto i disabili
Scuola: in un anno persi 700 insegnanti
Colussi e Luongo: "Riducono la qualità del servizio per spingere verso il privato"
TRIESTE - Troppi tagli. Soprattutto nel settore della disabilità. Gli effetti di questa politica ricadono pesantemente sulla qualità della didattica. La Cgil del Friuli Venezia Giulia si chiude nel fortino a difesa della scuola pubblica, documentando in un corposo "Libro bianco sulla scuola della regione" sia la riduzione degli organici del personale rispetto allo scorso anno scolastico, sia le conseguenze sull'insegnamento. Il tutto corredato da una serie di esempi concreti pescati qua e là nelle difficoltà che gli alunni della regione, in particolar modo se portatori di handicap, incontrano nel loro inserimento a scuola.
"La questione che poniamo - spiega Antonio Luongo, della Cgil scuola - non è solo un problema di riduzione di posti di lavoro, per noi ovviamente fondamentale, ma qualcosa di più importante: la qualità del servizio e la funzione della scuola pubblica per assicurare il diritto all'istruzione. Siamo di fronte ad un atto che intenzionalmente mira alla riduzione della qualità del servizio e a orientare la domanda verso il privato".
Luongo snocciola i numeri: "Nelle scuole regionali nell'anno scolastico 2001/2002 erano impiegati 18.700 addetti tra dirigenti, docenti e personale Ata. Nell'arco di un solo anno, nonostante il numero di alunni sia cresciuto di alcune migliaia, i posti sono diminuiti di 700 unità. Non si è trattato di licenziamenti, visto che oltre 4 mila addetti erano in servizio con contratto annuale: semplicemente, centinaia di persone non sono più state assunte".
Secondo la Cgil, la conseguenza più grave è che agli alunni viene consentita un'attività ridotta: "Nelle elementari - spiega Luongo - è stata ridotta la compresenza, quindi ci sono meno opportunità di insegnamento individuale e di lavoro di gruppo. Inoltre, nella scuola dell'infanzia la popolazione scolastica è aumentata e, con i portatori di handicap inseriti in classi con più di 25 alunni, l'integrazione è inevitabilmente compromessa".
Il capitolo handicap - si legge ancora nel Libro bianco - è il più preoccupante, visto che gli insegnanti di sostegno sono scesi da 1.256 a 1.116, "quando invece - osserva il segretario della Cgil scuola Fvg -, con l'aumento degli alunni disabili, secondo le valutazioni effettuate dagli specialisti, al fine di un'integrazione efficace ci sarebbe la necessità di 1.433 posti".
Un insieme di situazioni che porta il nuovo segretario regionale della Cgil Fvg, Ruben Colussi, ad anticipare che "la lotta contro questi tagli sarà in regione una delle questioni al centro dello sciopero generale del 18 ottobre. Secondo noi - aggiunge Colussi - è in atto da parte del governo un disegno che mira allo smantellamento del sistema pubblico d'istruzione attraverso l'indebolimento delle sue caratteristiche". La manifestazione di Udine sarà conclusa dal comizio del segretario nazionale della Cgil scuola Enrico Panini.
Marco Ballico