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Il Piccolo: Scioperi: ieri la ricerca, oggi i metalmeccanici

«La necessità di procedere alla rapida emanazione degli atti di indirizzo per l'avvio delle trattative per il rinnovo dei Contratti nazionali di Università, Ricerca e Afam per il biennio 2006-2007; risorse maggiori per il rinnovo dei Ccnl di quelle definite nel disegno di legge della finanziaria per il 2008; il ritardo per il completamento degli atti di indirizzo

30/10/2007
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Il Piccolo

Fabbriche ferme per il rinnovo di un contratto scaduto ormai da quattro mesi

ROMA Fabbriche ferme, quest’oggi, per lo sciopero dei metalmeccanici indetto dai sindacati di categoria per il rinnovo del contratto, scaduto ormai da quattro mesi. I lavoratori incroceranno le braccia per 8 ore: una prima tranche di agitazioni che sarà replicata il 16 novembre, nuova data indicata dalle segreterie nazionali di Fiom, Fim, e Uilm per un secondo sciopero di 8 ore (su un totale di 12 da effettuare entro il mese).
Dopo un periodo di stallo, sulla trattativa con Federmeccanica è piombata inaspettatamente la scorsa settimana la decisione di Fiat (seguita anche da altri gruppi) di anticipare in busta paga 30 euro in più. Una scelta interpretata dai sindacati come un tentativo di «mettere in discussione la vertenza contrattuale nazionale». Fim, Fiom e Uilm temono infatti che quel gesto, più che accelerare i negoziati, punti a minarli scardinando la formula del contratto nazionale. Le sigle restano quindi compatte e ferme sulla loro linea, sia per quanto riguarda il rinnovo della parte economica del contratto (con un aumento «assolutamente ragionevole» di 117 euro più 30 per chi non fa contrattazione aziendale), sia per le modifiche della parte normativa. E si dichiarano «indisponibili a trovare soluzioni in sede aziendale a quello che è il diritto dei metalmeccanici di vedere rinnovato positivamente il contratto».
«Non è con lo sciopero che si conseguono gli accordi», commenta Roberto Santarelli (direttore generale di Federmeccanica), sottolineando che gli industriali sono «disposti ad andare incontro alle richieste economiche dei sindacati», anche se le denunce sui bassi salari italiani sono «meno vere nel settore metalmeccanico».
Ieri, intanto, soddisfazione è stata espressa da Flc Cgil, Cisl Università, Fir Cisl e Uilpa-Università e Ricerca, protagoniste della giornata di protesta con sit in organizzati a Roma, davanti alla sede del Dipartimento della Funzione pubblica e a Montecitorio. Nel corso del presidio, una delegazione è stata ricevuta da dirigenti del Dipartimento: le organizzazioni sindacali, nello stigmatizzare l'assenza del Ministro, hanno confermato le richieste.
Tre i punti ribaditi: «La necessità di procedere alla rapida emanazione degli atti di indirizzo per l'avvio delle trattative per il rinnovo dei Contratti nazionali di Università, Ricerca e Afam per il biennio 2006-2007; risorse maggiori per il rinnovo dei Ccnl di quelle definite nel disegno di legge della finanziaria per il 2008; il ritardo per il completamento degli atti di indirizzo è inaccettabile oltre che incomprensibile». I sindacati hanno preso atto dell'impegno assunto dal Dipartimento a sollecitare il perfezionamento degli atti di indirizzo.


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