Il Piccolo-La Cgil lancia l'allarme: "Tagli di Roma sugli organici dei docenti sul territorio"
"Malignani" incontro preparatorio allo sciopero del 26 marzo. A rischio 53 posizioni La Cgil lancia l'allarme: "Tagli di Roma sugli organici dei docenti sul territorio" ...
"Malignani" incontro preparatorio allo sciopero del 26 marzo. A rischio 53 posizioni
La Cgil lancia l'allarme: "Tagli di Roma sugli organici dei docenti sul territorio"
UDINE Il Friuli Venezia Giulia rischia, nel settore scolastico, ulteriori tagli agli organici del corpo docente. Lo sostiene il sindacato Cgil scuola che oggi, assieme a Cisl e Uil si riunirà alle 16 al "Malignani" di Udine per un incontro preparatorio allo sciopero generale del 26 marzo, con la presenza del segretario nazionale della Cgil - Scuola Fabrizio Dacrema .
"La legge finanziaria del 2001 spiega il segretario regionale Antonio Luongo ha previsto di ridurre, per il terzo anno consecutivo, 12.460 posti di docenti e 4000 di personale Ata. Il ministro Moratti pensava che con l'entrata in vigore della legge di controriforma che riduce l'orario delle lezioni nella scuola elementare e nella scuola media l'obiettivo sarebbe stato realizzato senza difficoltà. Le proteste di genitori e del personale della scuola stanno, per fortuna, rendendo difficile l'attuazione di questa disposizione".
"Tuttavia incalza Luongo il ministro non ha rinunciato ai tagli. A detta di Luongo, l'obiettivo è scoperto: superare la campagna elettorale senza creare molto malcontento e rinviare il rimanente dei tagli in sede di adeguamento dell'organico a luglio.
Per quanto concerne la regione, comunque, si parla del taglio di ulteriori posti, individuati prevalentemente nella scuola elementare (-71), nelle superiori (-15), tra gli insegnanti di sostegno(-14) mentre si registra una lieve crescita nelle scuole per l'infanzia e nella media inferiore.
Fatta la debita media tra insegnanti in uscita e in entrata si arriva a un saldo negativo di 53 posizioni. Nel merito la Cgil precisa che un incremento di 13 posti nella scuola dell'infanzia non consente di assorbire le liste d'attesa "e ovviamente in queste condizioni non c'è spazio per ammettere gli alunni anticipatari".
Ancora: nella scuola elementare la riduzione di 71 posti non consentirà di dare soddisfazione alla maggiore richiesta di tempo scuola e nella scuola media di II° grado non sarà possibile attivare i corsi serali già negati nell'anno in corso.
Desta infine sconcerto nei sindacati la riduzione dei posti di sostegno che cozza contro un incremento del numero degli alunni, 30 in più a livello regionale, e l'impossibile formazione di prime classi con meno di 20 alunni nella scuola di secondo grado.