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Il Piccolo-Il mondo della scuola è in fibrillazione

Per i sindacati è anticostituzionale il progetto che mira a escludere i concorsi pubblici come forma d'accesso alla professione Moratti, norme contro i "diplomifici" Nel mirino istituti...

23/07/2004
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Il Piccolo

Per i sindacati è anticostituzionale il progetto che mira a escludere i concorsi pubblici come forma d'accesso alla professione
Moratti, norme contro i "diplomifici"
Nel mirino istituti parificati coinvolti in scandali. Polemiche sulle graduatorie docenti
ROMA Il mondo della scuola è in fibrillazione. Il ministro Letizia Moratti ieri ha annunciato norme severe contro i cosiddetti "diplomifici", le scuole parificate di cui alcune sotto inchiesta a Verona. Nel frattempo divampa la polemica sul decreto della riforma Moratti che disciplina il reclutamento dei docenti. Il provvedimento, presto al Consiglio dei ministri, rivoluziona l'accesso alla professione e la formazione. Scompariranno a esaurimento le graduatorie permanenti, sostituite da nuove norme: corsi di specializzazione universitaria a numero chiuso, 3 anni di praticantato, iscrizione ad albi regionali, contratti di formazione.
"Questo è un provvedimento che stravolge completamente le modalità di reclutamento degli insegnanti" dice Alba Sasso, della Direzione nazionale Ds: "Il decreto mette in discussione il principio costituzionale dell'accesso al pubblico impiego mediante concorso, introducendo il sistema della chiamata diretta".
Critiche arrivano anche da Vincenza Ferrara, responsabile del Settore scuola di Rifondazione: "Il problema non è solo quello di abolire le graduatorie. La questione è un'altra: qui siamo in presenza di una strategia distruttiva dell'istruzione del nostro Paese". Sul piede di guerra anche i sindacati, che al termine dell'istruttoria tecnica, ieri pomeriggio al Miur con i vertici amministrativi, hanno unanimemente espresso giudizi negativi. Massimo Minna della Uil Scuola ha parlato di prove tecniche di devolution: "Si comincia sottobanco con la scuola. Sarà un sistema impraticabile e clientelare. A questo punto serve una scelta politica e un confronto vero". La Snals Confsal parla d'improvvisazione e chiede a gran voce un approfondimento politico e tecnico. "Le politiche del reclutamento - ha affermato il segretario generale Fedele Ricciuto - devono essere fondate su principi di equità e trasparenza".
Molto critica la Cgil. Enrico Panini, responsabile Scuola, ha lanciato l'allarme sulla totale mancanza di garanzie costituzionali del provvedimento. "Se il progetto dovesse andare avanti tutto sarà più precario: i docenti, i diritti degli studenti, il futuro della scuola pubblica, la libertà d'insegnamento". Il decreto è bocciato anche dalla Cisl, che critica l'istituzione di albi professionali regionali "che violerebbero l'articolo 97 della Costituzione per l'accesso ai pubblici uffici" e dai Cobas Scuola secondo i quali si "rischia d'istituire un sistema che non pone garanzie per i precari".
Critiche alla riforma del ministro anche dalle amministrazioni comunali. I Comuni ritengono "assolutamente inaccettabile" che dopo 15 mesi dall'approvazione della riforma Moratti "ancora si continui a discutere di modifiche legislative che toccano le condizioni di accesso all'istruzione di milioni di bambini e ragazzi, senza che si sia posto mano alla verifica del piano finanziario d'individuazione e assegnazione delle risorse, alle diverse tipologie di scuola". Il piano doveva essere approvato, previo raggiungimento di un'intesa in conferenza unificata, subito dopo l'approvazione della legge 53/2003, e precisamente entro 90 giorni dal 17 aprile 2003, data di entrata in vigore della riforma.
Il ministro dell'Istruzione ha comunque revocato il riconoscimento di parità alle scuole coinvolte nell'indagine giudiziaria che lo scorso 10 maggio aveva visto l'arresto di 23 persone tra insegnanti, presidi, direttori didattici e gestori d'istituti scolastici distribuiti in 11 regioni, nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Verona. Il ministro Moratti ha inoltre dichiarato che "è stato portato a termine il piano di vigilanza che ha visto impegnati 160 ispettori durante lo svolgimento degli esami di Stato. Per il prossimo anno verrà ulteriormente intensificata la vigilanza ispettiva, procedendo a verifiche sistematiche sulla permanenza dei requisiti di tutte le scuole paritarie, a partire dalle quelle secondarie di secondo grado".
Giuliano Malatesta


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