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Il Piccolo-Il governo affossa la scuola"

Incontro organizzato dai Ds con Adele Pino, Blazina, Fonda, Skerk e Iapoce Le Acli: "Impoverimento del bagaglio culturale dei singoli istituti e taglio immotivato delle ore di lezione" ...

11/02/2005
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Il Piccolo

Incontro organizzato dai Ds con Adele Pino, Blazina, Fonda, Skerk e Iapoce
Le Acli: "Impoverimento del bagaglio culturale dei singoli istituti e taglio immotivato delle ore di lezione"
"Il governo affossa la scuola"
"Così si rischia di far scomparire gli istituti tecnici"


Torna a farsi caldo il fronte della scuola con la contestazione alla riforma voluta dal ministro Moratti che culminerà con la giornata di mobilitazione in programma domani. Su questi temi nell'incontro promosso dai Democratici di sinistra e coordinato da Adele Pino si è sviluppato un ampio dibattito al quale hanno partecipato, tra gli altri, il consigliere regionale Tamara Blazina, i consiglieri provinciali Dino Fonda e Marisa Skerk e il consigliere comunale Stefania Iapoce.
Nell'operazione di liceizzazione delle superiori, osservano i Ds, di fatto spariscono gli istituti tecnici in quanto gli orari previsti impedirebbero di fatto di garantire un'adeguata preparazione proprio nelle materie tecniche. Per gli istituti professionali statali, rilevano i Democratici di sinistra, lo schema di decreto prevede la regionalizzazione con un'ipotesi oraria di 900 ore, di cui un quarto facoltative e un quarto di lavoro in azienda. "Il primo effetto di questa proposta - è scritto in una nota ds - sta già comportando lo spostamento delle iscrizioni verso i licei ed è molto probabile che ci sia anche la fuga degli insegnanti".
"Inoltre l'organizzazione oraria per tuttta la secondaria superiore, suddivisa in ore obbligatorie, ore opzionali, ma obbligatorie e ore facoltative, renderà difficile la definizione degli organici. Da una prima stima - aggiungono i Ds - si potrebbe verificare una perdita di posti di lavoro che potrebbe oscillare tra un minimo di 57 mila posti a un massimo di 8.500 posti".
"Con questa riforma - sostengono i Ds - non viene risolto alcuno degli annosi problemi della scuola, anzi l'attale secondaria viene lasciata nella più grande confusione e incertezza; non si capisce neanche se alla fine di un percorso corrispondente agli attuali istituti tecnici vi sarà la possibilità per i ragazzi di conseguire, come avviene oggi, un titolo di studio spendibile nel mercato del lavoro perché corrispondente a una professione".
La presidenza provinciale delle Acli, da parte sua, nell'annunciare la propria adesione alla giornata di mobilitazione contro la riforma Moratti di domani ha voluto rimarcare in una nota, il ruolo fondamentale della scuola pubblica sia primaria che secondaria nella formazione didattica e umana dei ragazzi.
"Così come si presenta - sottolineano le Acli - la riforma del secondo ciclo sembra prospettare un impoverimento del bagaglio culturale dei singoli istituti con una diminuzione oraria priva di motivazioni didattiche".
"Le Acli - è detto ancora nella nota - ritengono che la scuola debba favorire l'espressione delle inclinazioni e aspirazioni personali, ma deve anche cogliere le sfide di un mondo in profonda mutazione. Sottrarre ore di insegnamento a favore di una sostituzione con ore di praticantato può non essere l'unica soluzione". Le Acli auspicano, infine, che "il ministro manifesti la disponibilità a incontrare i rappresentanti del corpo docente e dei genitori per un'ulteriore riflessione su questa riforma".


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