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Il Piccolo: Friulano, la Cgil insiste: rischio di incostituzionalità

Forza Italia: «Inutili le audizioni di presidi e sindacati»

13/09/2007
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Il Piccolo

TRIESTE «Perché mai obiezioni di merito, preoccupazioni, perplessità espresse con intento costruttivo sono liquidate come opposizioni pregiudiziali?». Se lo chiede il segretario generale Cgil di Trieste, Franco Belci, in risposta ai due attacchi pervenuti in risposta alle sue dichiarazioni in merito al viaggio in Catalogna e alla possibile incostituzionalità della nuova legge. Attacchi arrivati, rispettivamente, da Kristian Franzil (Rifondazione Comunista) e da Annamaria Menosso (Ds). «Mi ha francamente stupito essere accusato dal presidente della sesta commissione di ”non volere che la legge sul friulano venga applicata” – afferma Belci – solo per aver messo in discussione il viaggio dei consiglieri a Barcellona». Il problema posto, specifica Belci, non riguardava i costi del viaggio: «Ho semplicemente sostenuto che avrebbe dovuto essere organizzato ben prima». In quanto alle accuse della Menosso - che aveva stigmatizzato le posizioni di Belci sulla mancata previsione del friulano veicolare, e sull’ipotesi di concorsi separati degli insegnanti friulani - si rinvia al mittente l’accusa di poca informazione. «Può darsi che ci siano inesattezze nella mia dichiarazione dovute al fatto che, dopo il confronto iniziale con l’assessore competente, non ce ne è stato alcuno successivo pur in presenza di profonde modifiche – spiega il segretario della Cgil -. Anche il verbo della consigliera tuttavia non è esente da inesattezze. È vero che l’articolo 4 della 482 prevede che “nelle scuole elementari e nelle scuole secondarie di primo grado è previsto l’uso anche della lingua della minoranza come strumento di insegnamento”. Ma un conto è parlare di “strumento di insegnamento”, un altro è sostenere che ciò significhi uso del friulano veicolare tout court». Nelle «Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione per il trasferimento di funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella regione», secondo Belci, si delimita la competenza della Regione consentendone l’esercizio «in materia di uso della lingua della minoranza nella scuola materna e in materia di insegnamento della lingua della minoranza nelle scuole elementari e secondarie di primo grado». «Ne risulta – afferma Belci - che la possibilità di disciplinare l’utilizzo veicolare della lingua minoritaria sia competenza dello Stato. Di qui il possibile rischio di incostituzionalità».
A difesa della nuova legge, invece, interviene anche il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, che la definisce «un testo innovativo, coerente con le più moderne linee pedagogiche e non a discapito dell'insegnamento delle lingue straniere». Di avviso completamente diverso Piero Camber (Fi): «L’assessore alla Cultura continua a sostenere che si spenderà poco – spiega Camber – ovvero solo 5 milioni di euro oltre ai 2 già finanziati. Quindi 7 milioni. In più occorre mettere in conto i costi che pagheranno i comuni per adeguare le loro strutture per la redazione bilingue degli atti e per la presenza in aula di traduttori: almeno altri 5 milioni, tolti dalle spese correnti». E anche l’audizione di venerdì dei dirigenti scolastici e sindacati, secondo Camber, è una farsa: «Naturalmente non saranno auditi dalla commissione che ha già finito i suoi lavori e sta preparando le valigie per il viaggio premio a Barcellona, ma dal solo Ufficio di presidenza con quattro commissari su 19. Ma lo stesso giorno entro le ore 12 i relatori dovranno consegnare le loro relazioni. Presidi e sindacati parleranno a vuoto».
Elena Orsi


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