Il Piccolo-Con la Moratti si va indietro
Al via ieri la campagna d'informazione sulla riforma della scuola lanciata dai Ds "Con la Moratti si va indietro" ...
Al via ieri la campagna d'informazione sulla riforma della scuola lanciata dai Ds
"Con la Moratti si va indietro"
"Il perché dei no alla riforma Moratti" è il titolo della campagna d'informazione lanciata ieri dagli Uniti nell'Ulivo per l'Europa.
Si tratta di un'iniziativa della commissione scuola dei Ds che si propone di "offrire alle famiglie e a tutta la cittadinanza un'informazione corretta, compiuta e più chiara di quella del ministro, che per la sua "propaganda" e "disinformazione" ha speso risorse che potevano essere gestite molto più utilmente" ha spiegato la responsabile della commissione scuola dei Ds Adele Pino. Presenti all'incontro di ieri, avvenuto al Teatro Miela, anche il segretario diessino Bruno Zvech e la consigliera regionale Tamara Blazina.
A parlare delle ripercussioni della riforma Moratti sulla scuola dell'infanzia e su quella primaria è stata l'insegnante Eddi Roncadin: "La riforma ci porta indietro di vari decenni: la riduzione dell'orario, ampliato negli ultimi anni, colpisce sia le famiglie che gli insegnanti".
La Roncadin si è soffermata soprattutto sull'ambiguità della figura del tutor, "un'insegnante tuttologo, a cui, a un'anno dalla sua attuazione, non è stata ancora fornita alcuna formazione e che già dispone di nuovi libri di testo, una sorta di contenitori superficiali e mal formulati che contengono consigli sull'insegnamento di tutte-troppe materie" ha concluso la Roncadin.
"La scuola media, invece, diventerà scuola secondaria di primo grado" ha specificato Liliana Mendola, insegnante d'italiano nelle scuole medie, che ha presentato un'interessante confronto dell'orario dell'attuale ordinamento per materie e quello previsto dalla riforma. "Il risultato è una riduzione significativa delle ore di tutte le materie, a eccezione dell'ora di religione che invece di essere una materia opzionale diventa addirittura obbligatoria" ha precisato la Mendola.
A chiudere la relazione sulla riforma è stata invece Laura Sardella, insegnante delle superiori che ha concluso che "a un anno dall'attuazione della riforma, fatta da esperti che non conoscono la scuola, non si dispone ancora del decreto attuativo per le scuole del secondo ciclo. Il futuro delle scuole superiori è perciò del tutto incerto".
e.c.