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Il Picccolo- Domani pomeriggio in piazza contro la riforma della Moratti

Domani pomeriggio in piazza contro la riforma della Moratti Domani pomeriggio alle 15.30 ...

11/02/2005
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Il Piccolo

Domani pomeriggio in piazza contro la riforma della Moratti


Domani pomeriggio alle 15.30 tutti i docenti di ruolo, precari e personale Ater scenderanno in piazza della Borsa per aderire alla giornata di mobilitazione nazionale per l'abrogazione della legge Moratti, organizzata dal Comitato per la difesa del tempo pieno e della scuola pubblica con l'adesione dei Cobas scuola e di molte organizzazioni di movimento, sindacali e politiche. Si tratta solo dell'ennesimo capitolo di una guerra che da tempo vede i lavoratori delle scuole di ogni ordine e grado lottare contro l'istituzione di una legge giudicata classista e deleteria per la scuola e la società italiana. I punti più critici della riforma sono stati analizzati anche ieri in un'assemblea sindacale indetta dai Cobas scuola. Tra le questioni emerse ci sono il sistema duale previsto per le superiori divise tra licei e centri di formazione professionale regionale e la riduzione dell'orario scolastico.
"Con questa legge scompaiono le scuole altamente professionalizzate per avere in cambio dei corsi degradanti e apprendistati - ha spiegato Daniela Antoni, portavoce dei Cobas - Inoltre alle superiori ci sarà una riduzione del tempo scolastico, con tagli dalle tre alle 14 ore settimanali, fatto che comporterà oltre 90mila tagli del personale docente di ruolo e la scomparsa dei precari. È una riforma che impoverisce la scuola".
"Con la riforma Moratti verranno sacrificate alcune materie come la musica, le lingue e l'educazione fisica - ha aggiunto Giuseppe Ughi, segretario provinciale dello Snals - e scompariranno anche le materie tecnico-pratiche nei licei. Per quanto riguarda i tagli di organico, il ministro Moratti ha assicurato che non ci saranno licenziamenti, ma non ci sarà più il turn-over per sostituire i 30mila pensionamenti annuali, fatto che porterà comunque ad un impoverimento della scuola. Il problema consiste anche nella riconversione degli insegnanti, le cui materie sono state ridotte o eliminate: non esistono, infatti, delle direttive formali riguardo i corsi di formazione dei docenti".
Elisa Lenarduzzi


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