Il Nuovo-Unvertice troppo mediatico
Modica: "Un vertice troppo mediatico" Il presidente della conferenza dei rettori si schiera per l'ingresso a scuola a cinque anni: "Ridurre il ciclo potrebbe significare diminuire la preparazione...
Modica: "Un vertice troppo mediatico"
Il presidente della conferenza dei rettori si schiera per l'ingresso a scuola a cinque anni: "Ridurre il ciclo potrebbe significare diminuire la preparazione". Sulla protesta: "I ragazzi vanno ascoltati".
ROMA - "Avrei preferito una modalità meno mediatica e con un maggior coinvolgimento di tutte le forze della società". E' questo il giudizio che Luciano Modica, presidente della conferenza dei rettori, dà degli Stati generali della scuola. Il parere del professore sulla riforma è invece meno netto, con aspetti positivi che vanno a incastrarsi con altri verso i queli il giudizio è negativo: "E' positivo che si arrivi prima all'università - ha commentato Modica - ma non condividiamo l'eccessiva separatezza tra formazione professionale e universitaria. In una società complessa come la nostra i due aspetti andrebbero sempre integrati. Questo è comunque un primo appuntamento, a cui dovrebbero seguirne altri".
Una possibile soluzione, verso la quale Modica si è dimostrato favorevole, è quella di anticipare l'ingresso a scuola a 5 anni: eviterebbe di diminuire la durata delle superiori di un anno: "La proposta della riduzione della scuola superiore a 4 anni è uno dei temi che più appassiona l'opinione pubblica, ma devo condividere con il
professor Bertagna il fatto che, se si vuole accorciare il pecorso di istruzione di un anno portandolo a 12 anni, qualcuno dei cicli deve essere ridotto, a meno di anticipare l'ingresso nelle scuole elementari. Forse proprio l'anticipo a 5 anni della scuola primaria potrebbe essere la soluzione che evita l'onda anomala per l'università che si determinerebbe con il confluire negli atenei dei ragazzi dell'ultimo anno del vecchio sistema e quelli del nuovo, risolvendo pure la questione dell'accorciamento di uno dei cicli scolastici".
Preoccupante, secondo Modica, la riduzione a dodici anni del ciclo scolastico: "Vorrebbe dire avere inevitabilmente ragazzi meno preparati. Ci auguriamo che questo aspetto venga analizzato molto attentamente, sia attraverso dei percorsi di oprientamento e formazione prima dell'accesso all'università, sia migliorando la qualità della formazione rispetto all'obiettivo dello studente".
Ma l'argomento del giorno, oltre ai temi trattati all'interno del palazzo dei congressi dell'Eur, è la protesta degli studenti. Mite il commento del presidente dei rettori sul corteo che sta paralizzando l'intero quartiere: "I ragazzi esprimono un disagio che è reale e occorre sentire la loro voce. Non condivido però i toni esagitati di certe proteste. La riforma è ancora una bozza e credo che debba essere migliorata in moltissimi punti, ma ci vuole il contributo di tutti, incluso quello degli studenti".
Se dovesse indicare una strada per la riforma della scuola, luciano modica prenderebbe come esempio la riforma universitaria che è già stata varata: "Ha modificato in 3 anni e con successo l'architettura degli atenei. Lo scorso anno il 95 per cento degli studenti erano iscritti ai vecchi corsi universitari, quest'anno solo il 5%. Questo è un successo da segnalare".
Se c'è una cosa che preoccupa tutti gli ambienti della scuola, compresi quelli universitari, è la limitatezza dei fondi, che sono aumentati di pochissimo: "E' un aumento - ha concluso Modica - che non basta a coprire l'innalzamento dei costi del personale''.