Il Nuovo-SCIOPERI CONTRO LA MORATTI
Scuola, scioperi contro la Moratti Dopo lo protesta proclamata dalla Cgil per il 18 ottobre, anche gli altri sindacati della scuola indicono una giornata di sciopero per dire ''no'' alla politica...
Scuola, scioperi contro la Moratti
Dopo lo protesta proclamata dalla Cgil per il 18 ottobre, anche gli altri sindacati della scuola indicono una giornata di sciopero per dire ''no'' alla politica scolastica del governo.
MILANO - Le campanelle sono appena suonate e nelle scuole è giù bufera. Dopo lo sciopero proclamato dalla Cgil per il 18 ottobre, anche gli altri sindacati della scuola indicono una giornata di sciopero per dire ''no'' alla politica scolastica
del governo.
''Contro l'attacco ai diritti dei cittadini e contro politiche che puniscono la scuola pubblica, il 18 ottobre la scuola si ferma con la Cgil per affermare le proprie ragioni, la propria dignità e la propria insostituibile funzione'' Il segretario generale della Cgil Scuola, Enrico Panini, ribadisce così le ragioni dello sciopero della categoria insieme alla confederazione di Guglielmo Epifani.
''Le gravissime scelte di politica economica operate dal governo, che troverebbero un ulteriore avanzamento nella finanziaria per il 2003 secondo le indiscrezioni emerse, rappresentano l'inevitabile conseguenza delle scelte di politica scolastica di questo governo. E' evidente - afferma Panin i- che non si investe in ciò che si vuole ridurre a favore dell'impresa scolastica privata. Nei prossimi giorni -annuncia- e' previsto un incontro con il ministro Moratti, chiesto pochi giorni fa dai sindacati scuola confederali e dallo Snals sull'apertura delle trattative, sulla legge finanziaria e sul piano pluriennale per garantire retribuzioni europee ai lavoratori della scuola''.
Ancora 18 ottobre scenderanno in piazza i sindacati di
base: Cobas, Unicobas e Cub Scuola. Intanto la Gilda degli insegnanti ha proclamato lo sciopero della categoria per il 14 ottobre. ''Le misure contenute nella finanziria 2003 e relative alla scuola -afferma il coordinatore nazionale del sindacato, Alessandro Ameli- appaiono, se confermate, di inaudita gravita'''.
''Ritorno al maestro unico con relativo taglio di 40 mila posti nella scuola elementare, innalzamento del numero di alunni per classe, riduzione dei docenti per il sostegno (da uno ogni 138 ad uno ogni 145). Questi provvedimenti - denuncia - insieme a quelli già assunti in consiglio dei ministri il 20 settembre (riconversione obbligatoria, cassa integrazione e licenziamento per i docenti in soprannumero) costituiscono un pesante attacco alla qualità della scuola pubblica, rendono più difficile, soprattutto per le fasce deboli la piena fruizione del diritto allo studio".