Il Nuovo-Riforma Moratti, fumata nera dal Cnpi
Il Nuovo Riforma Moratti, fumata nera dal Cnpi Il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione, organismo consultivo che rappresenta tutte le componenti del mondo della scuola, emana a larghissim...
Il Nuovo
Riforma Moratti, fumata nera dal Cnpi
Il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione, organismo consultivo che rappresenta tutte le componenti del mondo della scuola, emana a larghissima maggioranza un parere fortemente negativo su metodo e merito.
di Alberico Giostra
ROMA - Il Consiglio nazionale della pubblica istruzione boccia il disegno di legge delega sull'istruzione del Ministro Moratti. La sottosegretario Valentina Aprea si dichiara perplessa: 'Mi aspettavo una serie di suggerimenti tecnici e invece hanno formulato un vero e proprio giudizio politico. Purtroppo Il Cnpi è in mano ai sindacati'.
Ma dal Consiglio precisano: 'nessun giudizio politico, abbiamo solo sottolineato quelli che secondo noi erano i nodi da sciogliere di questa riforma, ma come non notare che ci sono venuti a chiedere un parere quando la discussione in Parlamento era già iniziata?'.
I 73 membri di quello che è il più importante organo rappresentativo della scuola italiana hanno stilato una precisa serie di critiche in 11 cartelle approvate oggi, con 58 voti favorevoli, 4 astensioni e un voto contrario, quello del rappresentante delle scuole private. Il loro è un parere obbligatorio ma non vincolante e segue quello
espresso lo scorso anno sulla riforma Berlinguer, che fu anche in quel caso negativo.
Anche se un autorevole membro del Cnpi ha precisato che non si tratta di una vera e propria bocciatura, il parlamentino ha detto no sia al metodo (la legge delega), sia al merito della riforma Moratti. In particolare non sono piaciute 'la previsione di riservare alle regioni una quota orario dei piani di studio', 'la scelta, a regime, dell'anticipo a due anni e mezzo per la frequenza della scuola dell'infanzia e a cinque anni e mezzo per quella elementare', mentre un giudizio negativo è toccato anche all' affermazione di "pari dignità" per i diversi percorsi previsti (istruzione e formazione professionale) perché "non fornisce adeguate garanzie circa l'effettiva uguaglianza che i percorsi dovrebbero invece assicurare'.
In relazione invece alla realizzazione dei corsi in alternanza scuola-lavoro "non si possono non prevedere le difficoltà di organizzazione sul territorio di stage di massa in aziende pubbliche o private e non registrare situazioni sperequative tra un'area e l'altra del Paese".
Infine il Cnpi conclude che "mal si comprende come essendo già aprile inoltrato possa essere ipotizzato l'avvio della riforma dal 1° settembre 2002" e esprime fortissime perplessità rispetto alla scelta di subordinare il piano programmatico di interventi finanziari per la realizzazione degli obiettivi della riforma alle compatibilità e ai vincoli di finanza pubblica e, quindi, alle disposizioni delle annuali leggi finanziarie rendendo così aleatorio, ove non improbabile, il perseguimento degli obiettivi stessi".
La sottosegretario Valentina Aprea tuttavia ammette che alcuni dei problemi sollevati dal parere del Cnpi saranno attentamente analizzati dal Governo. Secondo il leader dell'Unicobas d'Errico 'si capisce perché prima il centro-sinistra e ora il centro-destra hanno rinviato le elezioni di rinnovo del Cnpi: è un organismo scomodo perché è l'unico veramente democratico nella scuola italiana'. L'attuale Consiglio, scaduto nel 2001, è infatti in regime di prorogatio fino al 31 dicembre del 2002 al grazie ad una legge del Parlamento.