Il Nuovo - Moratti: "Più vicine lavoro e Università"-Alle superiori stage obbligatori.
Moratti: "Più vicine lavoro e Università" Il ministro della pubblica istruzione indica Firenze come modello di eccellenza per gli atenei italiani, che dovranno stringere i rapporti con il mondo...
Moratti: "Più vicine lavoro e Università"
Il ministro della pubblica istruzione indica Firenze come modello di eccellenza per gli atenei italiani, che dovranno stringere i rapporti con il mondo del lavoro. Alle superiori stage obbligatori.
FIRENZE - Né Oxford, né Harvard. Il modello dell'università italiana del futuro è quello di Firenze. Il ministro della Pubblica Istruzione e dell'Università, Letizia Moratti, in visita nel capoluogo toscano per inaugurare l'anno accademico 2001-2002, ha delineato il nuovo volto dell'ateneo italiano. Tre gli elementi cardine che il ministro intende perseguire: istruzione e ricerca dell'eccellenza, internazionalizzazione, più servizi agli studenti.
E in questa nuova strategia di attenzione per l'università, il ministro Moratti riserva un ruolo di primo piano al mondo del lavoro e delle imprese. In quest'ottica, il ministro ha annunciato che per gli studenti del quarto e quinto anno sarà resa obbligatoria la partecipazione a stage aziendali. 'La cultura del lavoro deve essere parte integrante della cultura universitaria. Ma il processo deve essere attivato con largo anticipo. A tal scopo '#8211; ha detto Moratti - stiamo progettando di rendere obbligatorio l'orientamento dopo il primo ciclo di studi e di permettere a tutti gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori di svolgere stage nelle aziende. Inoltre le università dovranno farsi carico di studiare progetti di ricerca e corsi di laurea realizzati in stretta intesa con le imprese'. 'Dobbiamo puntare a creare una rete di grandi scuole dedicata alla ricerca e all'alta formazione', ha aggiunto il ministro, facendo riferimento al neonato Istituto di Studi Umanistici dell'Università di Firenze, alla Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna e alla Scuola Europea di Studi Avanzati di Trieste.
Ma soprattutto Letizia Moratti ha sottolineato come c'è bisogno per il sistema accademico italiano di un 'fattore di modernizzazione sociale e di competitività che può essere riassunto nella formula delle 'università d'eccellenza', facendo esplicito riferimento al modello della 'prestigiosa Università degli Studi di Firenze', che due anni fa è stata riconosciuta 'polo di eccellenza' dall'Unione europea. Moratti non ha nessuna intenzione di 'mettere in discussione l'autonomia degli atenei', ma ritiene che sia giunto il momento di 'difendere questa importante conquista governandola in modo che al centro della nostra azione vi siano sempre gli studenti, i loro bisogni, i loro problemi, le loro aspirazioni'.
Il ministro ha infine toccato la questione delle risorse: 'Non serve lamentare l'insufficienza di finanziamenti pubblici, che comunque il governo ha dimostrato di non voler ridurre, se non si possono offrire standard qualitativi soddisfacenti nella didattica, nelle strutture edilizie, nelle strumentazioni di base'. Il rettore di Firenze Augusto Marinelli, a questo proposito, aveva chiesto che gli atenei fossero inclusi tra i possibili beneficiari dell'otto per mille.