Il Nuovo-Diecimila in corteo contro la Moratti

Diecimila in corteo contro la Moratti

Tra cori, slogan e balli, è stata una festa. Soddisfatto del clima sereno anche il prefetto che marcia in mezzo ai ragazzi. Pochi i no global, ma Caruso assicura: "Stanno arrivando in forze".
di Barbara Acquaviti
ROMA '#8211; Sventolano poche bandiere. Si rispolverano vecchi slogan: "Se non cambierà, lotta dura sarà". Se ne coniano di nuovi: "Agli Stati generali, i vostri funerali". E' cominciato da piazza Esedra il controvertice della scuola. Nelle stesse ore in cui al Palazzo dei Congressi dell'Eur il ministro Moratti dava il via ufficiale alla due giorni dell'incontro sulla riforma dell'istruzione, circa diecimila studenti (20mila secondo gli organizzatori) degli istituti romani hanno sfilato fino al Colosseo per contestare quella scuola del futuro che non gli piace.

Alle spalle hanno settimane di occupazioni, autogestioni e scioperi della fame. Oggi, si sono ritrovati uniti, dietro un'unico striscione: "Liberiamo il sapere, assediamo gli Stati Generali". E' solo un anticipo del grande corteo che domani dovrebbe veder sfilare 50mila contestatori all'Eur.

Il clima è quello della festa. La definisce così anche il prefetto della Capitale, Emilio Del Mese che passeggia a piedi tra i manifestanti. In testa e in coda al corteo pochi poliziotti: stanno a guardare, non c'è nessun motivo di intervenire. Le uniche provocazioni che gli studenti lanciano sono quelle rivolte al ministro dell'Istruzione e al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Sono quelle urlate: "Salta uno, salta due, salta tre. Attenta Morati che salti pure te". O quelle che si leggono sugli striscioni. "Scuole in lutto, Moratti sbaglia tutto". C'è anche chi mostra in bella vista un cartello che annuncia la vendita a poco prezzo della scuola pubblica, "un affare, ampio cortile con colonnato".