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Il Mattino-Statali, sciopero a fine mese

PUBBLICO IMPIEGO Statali, sciopero a fine mese Si inasprisce la vertenza: il 9 incontro tra i sindacati e il ministro Frattini Si inasprisce la vertenza per il rinnovo dei contratti del pubblico i...

04/01/2002
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Il Mattino

PUBBLICO IMPIEGO
Statali, sciopero a fine mese
Si inasprisce la vertenza: il 9 incontro tra i sindacati e il ministro Frattini
Si inasprisce la vertenza per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, dopo lo sciopero del 14 dicembre. I lavoratori pubblici potrebbero tornare in piazza entro la fine di gennaio per protestare contro la Finanziaria, che stanzia risorse insufficienti per i contratti. I contratti scaduti lo scorso 31 dicembre riguardano circa tre milioni di lavoratori, ma quelli per i quali le risorse per gli aumenti salariali sono stanziate dalla Finanziaria sono circa 1.300.000, tra ministeri e scuola. Per decidere la data e le modalità dello sciopero è prevista oggi una riunione di Cgil, Cisl e Uil, che potrebbero decidere, insieme allo sciopero, una manifestazione nazionale a Roma. La protesta, quasi sicuramente di otto ore, dovrebbe tenersi dopo il 18 gennaio, in modo da rispettare i 15 giorni di preavviso previsti dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Intanto, per il 9 gennaio, è confermato l'incontro tra il ministro della Funzione Pubblica Franco Frattini e i sindacati. "In Finanziaria - afferma il segretario confederale della Cisl, Lia Ghisani - mancano per il rinnovo dei contratti pubblici circa 2.400 miliardi. Il governo ha previsto solo gli aumenti legati all'inflazione programmata del 2002-2003, pari al 2,9% complessivo, ma non ha considerato il divario tra inflazione programmata e reale che c'è stato nei due anni appena trascorsi". "Il governo - le fa eco il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo - non ci ha dato risposte. Lo sciopero è inevitabile. Dobbiamo difendere il salario reale dei lavoratori. A fronte di un divario tra inflazione reale e programmata nel 2000-2001 di due punti, ci ha proposto lo 0,3%. Non è accettabile". Sul piede di guerra è anche la Cgil. "Faremo scioperi - dice il segretario confederale, Gian Paolo Patta - fino a che non faremo i contratti. Non è accettabile un sistema che non prevede nemmeno il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori. Il governo così viola l'accordo di luglio. Siamo preoccupati anche perchè i segnali sui prezzi dicono che a gennaio l'inflazione aumenterà. In alcuni casi sui trasporti locali ci sono stati incrementi del 20%". Ma la vertenza sul contratto non è l'unico motivo di protesta. "Vogliamo chiarimenti - avverte Ghisani - sull'estensione delle norme sulla previdenza al pubblico impiego. Non vorremmo che l'avvio della previdenza integrativa per gli statali sia rinviata sine die". "Lo sciopero - precisa Foccillo - è anche contro la delega di riforma dell'articolo 18. In questo modo i lavoratori pubblici a termine, che avranno un contratto a tempo indeterminato, non potranno essere reintegrati in caso di licenziamento senza giusta causa".


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