Il Mattino/Salerno: Prof di sostegno, rivolta e appello al governo
I PRECARI CONTRO IL TAGLIO DELLE CATTEDRE L’assessore Stanzione: «Situazione inaccettabile». E continua il sit-in
dei genitori degli alunni disabili si sposta al palazzo del governo. Ieri, a partire dalle 11, ha preso il via il presidio permanente con tanto di striscioni e volantini per protestare contro i tagli alle cattedre disposti dal ministro Fioroni per l’anno scolastico 2007/2008 e che hanno colpito in particolare la provincia di Salerno. Nel corso della manifestazione una delegazione di precari e di familiari di alunni diversamente abili ha incontrato il vice prefetto Fedullo a cui hanno esposto la drammatica situazione creatasi nella scuola salernitana a causa dei 355 tagli all’organico di sostegno che avranno come effetto negativo la manvata integrazione di numerosi ragazzi meno dotati e della perdita di posti di lavoro in un territorio che già vive un’alta percentuale di disoccupazione. Intanto l’Usp di Salerno (ex Csa) ha comunicato lo spostamento delle convocazioni per la stipula dei contratti a tempo determinato per i docenti di sostegno a giovedì 30 agosto. «Un giochetto fatto sulla pelle di centinaia di docenti ed alunni disabili» che ha inasprito ancora di più i manifestanti che annunciano di continuare, in questi giorni, la loro protesta. Contestata, in particolare, la circolare relativa al «piano di istituzione posti di sostegno» elaborato dall’Ufficio scolastico regionale il 3 agosto scorso e che assegna alle scuole della provincia di Salerno 1931 cattedre di sostegno con un taglio rispetto all’organico dello scorso anno di 355 posti «in base a non precisate disposizioni della Finanziaria», sostiene il comitato genitori, insegnanti e Cobas. La situazione sarebbe al momento questa: 188 cattedre per l’infanzia (contro le 246 del 2006/2007); 652 alla primaria (erano 760); 541,75 I grado (invece di 655,50); 549,25 II grado (al posto delle 624,25). «Una decurtazione di posti effettuata nel tentativo di attuare risparmi - accusa il comitato - togliendo invece agli alunni disabili l’unica possibilità di integrazione nella scuola e privando le loro famiglie di un concreto atto di solidarietà da parte della società. L’altro motivo addotto è che a Salerno ci siano troppi insegnanti di sostegno rispetto alle altre province, senza tener conto delle peculiarità geografiche del territorio che comprende ben 158 Comuni con la presenza di molti centri montani». «Esprimo sconcerto e preoccupazione rispetto a normative e provvedimenti da qualsiasi fonte istituzionale essi provengono - protesta il presidente dell’Anffas di Salerno Salvatore Parisi - che penalizzano soprattutto le fasce più deboli della società e, nel caso specifico, i cittadini con disabilità. I tagli applicati per il prossimo anno scolastico dal ministro Fioroni mortificano le famiglie dei disabili, l’integrazione scolastica dell’alunno disabile e le tante professionalità docenti del territorio». L’Anffas, oltre ad esprimere solidarietà ai docenti di sostegno, si fa portavoce delle 300 famiglie assistite per le quali - e per quanti ne faranno richiesta - è a disposizione un osservatorio permanente sull’integrazione scolastica. A farsi portavoce delle istanze di docenti e genitori è l’assessore provinciale alla Scuola Pasquale Stanzione che ha inviato una lettera aperta ai deputati e senatori del Salernitano. «Ripristinare le cattedre è una battaglia di civiltà - osserva - mi sembra che vacillino i presupposti dello stato sociale, una condizione del tutto inaccettabile per la quale occorre la forte mobilitazione dei parlamentari salernitani». Anche il presidente della Provincia, Angelo Villani, sta valutando iniziative di sensibilizzazione, annunciando il suo impegno personale e politico. Sul caso Salerno è intervenuito anche Tommaso Pellegrino, capogruppo dei Verdi nella Commissione affari sociali e sanità della Camera di Deputati. «I tagli sono insostenibili - dice - quando toccano il mondo della scuola». lu.cr.