Il Mattino/Salerno: Più studenti disabili, ma 355 prof in meno
La rivolta dei precari
SCUOLA, LA RIVOLTA DEI PRECARI
SILVIA DE CESARE Sono 355 i posti in meno per gli insegnanti di sostegno della città di Salerno. Un taglio effettuato sulla base di disposizioni non precisate della legge Finanziaria dello Stato che sembra ignorare completamente l'aumento di iscrizioni di alunni portatori di handicap. Questo l'allarmante dato contro il quale da giorni si schiera il Comitato Insegnanti Precari della Scuola di Salerno insieme ai Cobas scuola e ai genitori degli alunni disabili del VI e del X circolo didattico della città capoluogo. Ieri mattina l'ennesima protesta davanti l'ingresso dell'istituto superiore Alfano I dove già dalle dieci una folla di insegnanti a tempo indeterminato si aggirava tra le sei aule adibite ad altrettanti commissioni per l'assegnazione degli incarichi scolastici. «Questa mattina diamo il via al nostro calendario di iniziative volte alla difesa dei posti di sostegno e alla salvaguardia del diritto allo studio di persone già svantaggiate - ha spiegato Alessandro D'Auria, rappresentante in primis dei docenti precari - da oggi inizia la nostra settimana di mobilitazione. Chiederemo un'assemblea in provincia e speriamo di intervenire venerdì prossimo, 7 settembre, in occasione della visita del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni a Vietri sul Mare. Pretendiamo la restituzione dei 355 posti sottratti all'organico, anche se insufficienti». Dopo la protesta il gruppo dei Cobas si è recato al Csa per incontrare il dirigente scolastico Luca Iannuzzi e farsi consegnare i dati relativi alle richieste delle scuole per l'organico di sostegno. Ebbene le richieste, nonostante i tagli effettuati, sono di gran lunga superiori a quelle dello scorso anno. Oltre ai 355 docenti di sostegno tagliati fuori dalla scuola, si aggiungerebbero oltre 200 cattedre domande di sostegno da parte dei presidi. La situazione è drammatica e tra l'altro sembra diffusa non solo in città ma anche in provincia, definita in tal senso addirittura bombardata dai tagli. Una condizione ingiusta non solo per il corpo docenti ma anche per i numerosi genitori di bambini disabili. «Chi non conosce il problema - ha dichiarato una mamma - resta all’oscuro disinteressandosi della querelle e di lottare per una soluzione equa e giusta. Sono mamma di due gemelli, entrambi con disabilità, iscritti alla scuola elementare Don Milani, classe seconda. Per puro caso sono stata avvertita dal dirigente scolastico che uno dei miei figli quest'anno non avrà l'insegnante di sostegno, mentre all'altro sono state garantite solo la metà delle ore. È assurdo». Genitori e docenti si sentono messi nell'angolo. Isolati dalle istituzioni e anche dai sindacati ai quali sono regolarmente iscritti. Ieri mattina qualche rappresentante della Snals c'era, ma in realtà si celava tra la folla degli insegnanti "senza problemi". L'unico a manifestare il suo appoggio è stato il capogruppo dei Progressisti Nicola Landolfi. «Esprimo piena solidarietà personale e politica ai lavoratori precari della scuola - ha scritto Landolfi in una missiva - impegnati nell'ennesima lotta contro provvedimenti sbagliati e iniqui presi dal Ministro Fioroni in continuità con il precedente Ministro Moratti. Appaiono oltremodo eccessivi e ingiustificati i tagli in provincia di Salerno al personale "di sostegno". Per questo occorre che l'intera classe politica salernitana, al di là degli schieramenti, si faccia sentire e si faccia valere: abbiamo bisogno di essere rappresentati a livello nazionale. Chiederò al Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, nella sua qualità di parlamentare della Repubblica, di approfondire l'intera vicenda e di intervenire direttamente presso il Ministro. Gli enti della provincia potrebbero istituire un fondo di rotazione a favore dei precari della scuola che svolgono un'attività utile e positiva per l'inserimento lavorativo in alcune scuole del territorio dove se ne avverte maggiormente l'esistenza».