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Il Mattino-Salerno-I tagli a scuola

TAGLI A SCUOLA LUCIA CRISCUOLI "Siamo pronti a mettere in atto qualsiasi forma di lotta, anche scendere in piazza per uno sciopero di tutta la categoria". I precari sul piede di guerra all'Istit...

05/10/2003
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Il Mattino

TAGLI
A SCUOLA
LUCIA CRISCUOLI
"Siamo pronti a mettere in atto qualsiasi forma di lotta, anche scendere in piazza per uno sciopero di tutta la categoria". I precari sul piede di guerra all'Istituto Santa Caterina da Siena, nel corso dell'assemblea dei docenti senza cattedra di Salerno e provincia organizzata dalla Cgil Scuola.
Una valanga di proteste sulla situazione lavorativa dei professori salernitani. Ormai il malcontento, l'esasperazione sono alle stelle. E con gli insegnanti di sostegno si sono schierate le famiglie degli studenti disabili privi della loro guida in classe. Sono centinaia le cattedre di sostegno cancellate quest'anno.
Sotto accusa i tagli dell'ex provveditorato, il dirigente Luca Iannuzzi e naturalmente le decisioni del ministro per la Pubblica istruzione, Letizia Moratti. E dietro le proteste e le minacce di sciopero, tante storie che hanno lo stesso denominatore: l'attesa da anni di un contratto a tempo indeterminato o solo per le supplenze.
Docenti precari che si dichiarano "storici" che aspettano da anche 20 anni un posto di lavoro sicuro. "Quello che è stato fatto quest'anno per le convocazione è assurdo - dice l'insegnante Iliana Fierro - io aspetto da 9 anni una cattedra fissa e quest'anno sono senza contratto. Dopo le convocazioni fino al 31 luglio, per le cattedre restanti il dirigente Iannuzzi doveva indicare una scuola polo dove, alla luce del sole, si dovevano svolgere le nomine per i posti restanti. Questo invece non è stato fatto e i rimanenti posti sono stati distribuiti dai dirigenti scolastici. A noi sembra gravissimo, vista anche l'ordinanza del ministro Moratti". Storie personali raccontate con rabbia. "Sono una precaria storica che aspetta da 10 anni per una cattedra - racconta Maria Rosaria Felici solo per pochi giorni non sono entrata nel "limbo" della seconda fascia - e adesso sono parcheggiata col massimo del punteggio ancora nella terza fascia e senza lavoro fisso. Mi chiedo dopo tanto tempo che fine farò?".
E ancora disagi per chi è costretto fare il pendolare da anni. "Ormai conosco tutti i paesini della Basilicata - dice Felicia Perrucci insegnante di scuola materna - da 12 anni spero di avere una nomina a Salerno ma, anche quest'anno sono rimasta fuori per dei meccanismi che nessuno riesce a capire".
Poi i problemi di quanti vivono sulla propria pelle la mancanza delle nuove nomine nonostante le richieste al Csa dei dirigenti scolastici. "Nella scuola elementare di Ogliastro abbiamo due casi di scolari che necessitano di assistenza continua - spiega una insegnante - il dirigente ne aveva chiesto due per 24 ore ma, ne è stato nominato solo uno. Un insegnante per due bambini che sono dislocati in due plessi diversi, uno ad Ogliastro e l'altro ad Eredita. In questo modo l'insegnante è costretto a spostarsi da un scuola all'altra e invece delle 24 ore ai bambini ne vengono assicurate 11 senza calcolare il tempo per gli spostamenti".
Ma qual è la condizione dei precari del sostegno? "La situazione è gravissima - afferma Carmine Gonnella, responsabile provinciale Cgil Scuola di Salerno - Per il sostegno la mancanza delle nomine, nonostante le richieste e le necessità dimostrate dai dirigenti scolastici con certificati medici rilasciati dall'Asl, si ripercuote su oltre 700 docenti e su molte famiglie. Ma quello che ci preoccupa sono i tagli dei posti di lavoro e le nuove procedure ventilate sulle nomine. Secondo il progetto del ministro le nomine dovrebbero essere fatte direttamente dai capi d'istituto senza tener conto delle graduatorie. I precari salernitani in graduatoria e senza lavoro sono migliaia tagliando le ore di lezioni alle elementari che dovrebbero passare a 37 per insegnante contro le 30 previste, dunque ci saranno altre cattedre in meno. Per quanto riguarda la riduzione degli iscritti questa per me è solo una scusa che non trova alcun fondamento visto l'incremento del numero degli studenti nelle scuole superiori". Dopo l'incontro di ieri il sindacato presenterà le proprie rimostranze al Csa di Salerno: "Qui non si rispettano i diritti dei lavoratori, delle famiglie e degli studenti".


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