Il Mattino - Non sei abilitato? Insegna nelle private
Non sei abilitato? Insegna nelle private DANIELA DE CRESCENZO Ogni giorno ha la sua pena, dicono i saggi. Ma le pene degli insegnanti e dei genitori degli studenti non finiscono mai. E non riesce ...
Non sei abilitato? Insegna nelle private
DANIELA DE CRESCENZO
Ogni giorno ha la sua pena, dicono i saggi. Ma le pene degli insegnanti e dei genitori degli studenti non finiscono mai. E non riesce a spegnersi il fuoco di una polemica che già ne infuria un'altra. Ieri mentre ancora le agenzie di stampa battevano i comunicati di critica e di sostegno all'ipotesi di riforma adombrata dal ministro, è scoppiata un'altra bagarre. Questa volta il grido di allarme è stato lanciato dal segretario generale della Uil-Scuola, Massimo Di Menna: "Con una circolare - ha denunciato il leader - il ministero dell'Istruzione considera possibile per le scuole paritarie l'impiego di insegnanti privi di abilitazione se i titolari di questi istituti non riescono a reperire personale fornito di abilitazione". Decisione, a parere del sindacato, almeno improvvida. E perciò la Uil Scuola ha inviato una lettera al ministro Moratti. La circolare, infatti, secondo il sindacato verrebbe meno ai principi previsti dalla stessa legge di parità. E questo determinerebbe conseguenze pesanti per le stesse scuole paritarie: l'ottenimento dei finanziamenti previsti per gli istituti non statali che abbiano ottenuto il riconoscimento di parità, rileva il segretario generale Massimo Di Menna, così come la possibilità del riconoscimento del punteggio maturato, sono infatti legati, tra l'altro, proprio al requisito del possesso dell'abilitazione per tutti gli insegnanti della scuola.
Squillato il campanello di allarme è arrivato compatto il no di tutti i sindacati del settore. Durissimo il commento di Enrico Panini, segretario della Cgil-scuola: "Nelle scuole paritarie devono insegnare solo docenti abilitati. La legge sulla parità è infatti chiarissima: i docenti che prestano servizio presso gli istituti paritari devono essere forniti di abilitazione. Pertanto, in caso di carenza di insegnanti con il titolo, non possono che essere utilizzate le graduatorie degli abilitati della scuola pubblica territorialmente vicina e ogni altra soluzione sarebbe in contrasto con la legge di parità". "Pur comprendendo le difficoltà contingenti - sostiene il segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturani - diventa grave derogare a un principio, quale quello del possesso del titolo di abilitazione, che è garanzia di qualità per gli alunni e di rispetto di alcuni standard che la legge poneva come vincolo. Dal punto di vista giuridico, una circolare non può derogare ai principi stabiliti dalla legge". Secondo il leader dello Snals Fedele Ricciato, invece, "la legge sulla parità soprattutto riguardo alle nomine del personale docente e gli esami di maturità, merita una normativa secondaria puntuale, come dei regolamenti, perché alcune materie non si possono risolvere con una circolare ministeriale". Senza mezzi termini il commento del leader dei Cobas della scuola Piero Bernocchi: "La Moratti si conferma ministro della scuola privata: vuole smantellare qualsiasi garanzia nella regolarità delle assunzioni pur di sostenere le scuole non statali". Sul fronte opposto il presidente della Federazione istituti di attività educative (Fidae). L'operazione assunzioni nella scuola statale, conclusasi a settembre con l'immissione in ruolo di oltre 62.000 docenti, ha determinato, secondo la Fidae, una vera e propria emorragia nel personale docente degli istituti non statali e paritari, che hanno perso circa il 20% dei loro insegnanti. Quanto alla circolare del ministero, il responsabile Fidae smorza i toni: "la possibilità di ricorrere a docenti non abilitati - afferma - è prevista solo nel caso in cui non si reperiscano insegnanti abilitati. È dunque un'eventualità particolare, motivata dall'esigenza fondamentale di proseguire l'attività didattica. Non penso che questo comporterà danni alle scuole paritarie".