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Il Mattino.it: La Resistenza sparita dai programmi dei licei. Reinserita dopo le proteste

Per il ministero si dava per scontata la presenza nei libri Per il Pd era un tentativo di riscrivere la storia d'Italia

31/03/2010
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Il Mattino

ROMA (31 marzo) - Dai programmi scolastici era sparita la parola Resistenza e dopo lo sdegno dell'Associazione Nazionale Partigiani, la mobilitazione della Rete degli studenti e le proteste della sinistra, il Ministero dell'istruzione ha reinserito la parola cancellata dai programmi dei licei. In una nota pubblicata oggi sul sito dell'Indire, il ministero dell'Istruzione spiega che «per evitare che il dibattito si areni in una polemica non voluta», la parola Resistenza è stata reinserita.

Nella nota il dicastero di viale Trastevere spiega pure che «le Indicazioni di storia sono nate da un confronto, su una bozza iniziale, che ha coinvolto moltissimi docenti (e alcuni noti storici) di tutte le provenienze culturali e politiche. Sono state portate, assieme alle altre indicazioni, al confronto con le associazioni del mondo della scuola, composte da lettori talmente attenti da segnalarci alcuni refusi, e sono state commentate da numerosi esperti, che si sono in particolare confrontati sullo spazio dato al Novecento. Nessuno - fa notare il ministero - ha sollevato il problema, considerando la Resistenza tema assolutamente necessario e ovviamente implicito tanto nella trattazione della seconda guerra mondiale, quanto nella costruzione dell'Italia repubblicana».

Da viale Trastevere ricordano che «neppure le indicazioni per il curricolo per il primo ciclo promulgate dal Ministro Fioroni facevano alcuna menzione specifica della Resistenza ritenendola compresa nella seguente indicazione: L'alunno conosce i momenti fondamentali della Storia italiana, dalle forme di insediamento e di potere medioevali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica». Dunque - assicura ancora il ministero - «nessun tentativo censorio» che «sarebbe quantomeno stolto e appartenente a una cultura lontana anni luce da tutti coloro i quali si sono occupati, a vario titolo, delle Indicazioni».

Non in questo modo era stata interpretata la svista. Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd aveva dichiarato: «Cancellare la Resistenza dai programmi scolastici non è, nè può essere una semplice dimenticanza, ma il tentativo di un governo fazioso di riscrivere la storia indottrinando i ragazzi». Secondo l'Associazione partigiani c'era stato un tentativo «di acrobazia storiografica tra il fascismo e la conquista della democrazia nel nostro Paese che non è certo sorta spontaneamente dal nulla. Un'omissione pensata, riflettuta fino alla sua codificazione, essendo impossibile immaginare un atto dell'ignoranza».


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