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Il Mattino-INTERVISTA CON LA PRESIDE DEL MARGHERITA DI SAVOIA

INTERVISTA CON LA PRESIDE DEL MARGHERITA DI SAVOIA "È una crociata inutile. Ognuno porta dentro la sua croce". Fran...

28/10/2003
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Il Mattino


INTERVISTA CON LA PRESIDE DEL MARGHERITA DI SAVOIA
"È una crociata inutile. Ognuno porta dentro la sua croce". Franca Sibilio, preside dell'Istituto Magistrale "Margherita di Savoia" di salita Pontecorvo commenta così la "querelle" sorta intorno alla sentenza dell'Aquila.
Allora, preside, farà togliere il crocifisso dalle aule?
"Non sarà necessario, perchè non c'è già. Non ritengo infatti che il crocifisso faccia parte di autorità delle suppellettili della scuola. Quindi, a mio avviso, la questione non è toglierlo quanto quella di non metterlo. La classe si deve appropriare dei suoi spazi e quindi si può metterlo se è tutta la classe a chiedermelo espressamente".
E da quando non c'è più?
"Da quando una circolare ha chiarito che non era più obbligatorio".
Da cosa nasce questa decisione?
"Innanzitutto bisogna ricordare che c'è stato un periodo in cui non è stato obbligatorio esporre il crocifisso. Poi, credo sia patetico questo continuo richiamo alle nostre radici cristiane che si concretizzerebbero nel crocifisso. Per me le radici sono ovunque c'è un uomo e ovunque c'è un uomo che soffre".
E, quindi, la sua è stata una contestazione?
"Se si riferisce all'obbligo formulato l'anno scorso dalla Moratti di esporlo non è stata disobbedienza nè contestazione. Ho semplicemente osservato l'articolo 3 della nostra Costituzione che dice che siamo tutti uguali. Se ho sbagliato mi dovrebbe condannare la Corte Costituzionale".
Qual è stato a suo giudizio l'intento del magistrato?
"Credo volesse solo riportare serenità nella scolaresca. Questo è l'importante. Non credo sia fondamentale distinguerci attraverso un simbolo. Così non si offende certo il crocifisso. Noi parliamo di scuola dove si praticano tanti progetti interculturali e quindi è sbagliato porvi un simbolo che di per sè è esclusiva espressione di una uniformità di religione che non esiste più. Ricordiamo che il nostro è uno stato laico".
C'è chi suggeriva di aggiungere altri simboli di fede...
"Una rassegna di simboli mi sembrerebbe ridicola. Pareti senza simboli sono più adatte a una scuola senza imposizioni ideologiche ma ricca di spirito critico. Altrimenti diventa un gioco al massacro".
Crede quindi nella laicità della scuola?
"Sì. Per me rappresenta l'unico modo religioso di fare cultura. Esasperare questo conflitto significa rimanere in una concezione teologale della scuola".
Tanto clamore inutile, quindi?
"Mi sembra superfluo. Cosi si distoglie solo l'attenzione dai veri e gravi problemi della scuola e cioè: tagli, sostegno legge sull'obbligo scolastico e sperimentazione".


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