Il Manifesto-Separati in classe: la scuola Moratti
Separati in classe: la scuola Moratti Flessibilità, stretto rapporto tra mondo del lavoro e istruzione, obbligo di 12 anni di istruzione e/o formazione per tutti, scuole secondarie superiori ridot...
Separati in classe: la scuola Moratti
Flessibilità, stretto rapporto tra mondo del lavoro e istruzione, obbligo di 12 anni di istruzione e/o formazione per tutti, scuole secondarie superiori ridotte a quattro anni, prove di ingresso a partire dalla prima elementare. Queste sono alcune delle novità contenute nella bozza redatta dal Gruppo di lavoro del ministero della Pubblica istruzione presieduto da Giuseppe Bertagna.
L'aspetto maggiormante rilevante riguarda il punto sulla cosiddetta "alternanza scuola-lavoro". Tradotto, vuol dire dire che a partire dall'età di 14 anni un ragazzo potrà decidere di non frequentare solo la scuola, ma iniziare contemporaneamente anche un percorso lavorativo. L'opzione non è prevista per gli studenti dei licei, è consentita solo agli allievi degli "istituti". Questo perché - spiegano gli esperti del gruppo di lavoro del ministero - "l'irrobustimento di un'istruzione tecnica è una condizione per mantenere il nostro paese nel novero dei più industrializzati del mondo".
Nel complesso "si tratta di materiale aperto", ha assicurato il ministro dell'istruzione Letizia Moratti che ieri, come previsto, ha incontrato separatamente sindacati e studenti. Ai primi, che chiedevano più fondi per la scuola nella Finanziaria, il ministro ha promesso 19 mila miliardi in cinque anni. Soldi da utilizzare (tra l'altro) per innovazione tecnologica, valorizzazione professionale del personale, aumento dello stipendio ai dirigenti, riduzione della dispersione scolastica, obbligo formativo, edilizia. I sindacati hanno apprezzato, ma ora aspettano i fatti. Gli studenti invece sono usciti dall'incontro completamente insoddisfatti.