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Il Manifesto-Scuola "demorattizzata"

Scuola "demorattizzata" Manifestazioni in molte città, decine di migliaia di studenti in piazza. Contro la riforma Moratti e la finanziaria Decine di migliaia di studenti (200 mila per i promoto...

01/12/2001
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il manifesto

Scuola "demorattizzata"
Manifestazioni in molte città, decine di migliaia di studenti in piazza. Contro la riforma Moratti e la finanziaria

Decine di migliaia di studenti (200 mila per i promotori dell'Uds) sono scesi in piazza ieri in tutta Italia per contestare la carenza di fondi per la scuola previsti nella Finanziaria, il tentativo di svalutare la scuola pubblica a favore delle private, la proposta di riforma degli organi collegiali e ogni ipotesi di influenza del profitto da parte del voto di condotta.

Roma anti-Moratti
"Demorattizziamo la scuola": un bel neologismo apre il corteo romano. Era questa la frase stampata sul lungo striscione che "conteneva" le migliaia di persone (25 mila secondo gli organizzatori, 8 mila secondo la questura) che si sono snodate, ieri mattina, da piazza Esedra a piazza Santi Apostoli: un po' per prendere in giro le proposte del ministro dell'istruzione, e un po' per ricordare la situazione degradata in cui versano le scuole pubbliche (quante volte gli edifici devono esere derattizzati?). Gli studenti di ieri erano quelli che in molte scuole della capitale si sono impegnati nelle ultime settimane in autogestioni e occupazioni (ieri ha occupato il liceo Virgilio): giovanissimi - età media 15 anni - alle prime armi con proteste e manifestazioni, spiazzati dalla complessità in cui si trovano a vivere (il tema della guerra è praticamente sparito dagli striscioni e dagli slogan) e istintivamente desiderosi di "qualcos'altro".
Molti di loro non conoscono la bozza Bertagna, tanto già non gli piace la scuola così com'è. La cosa che li fa più arrabbiare? I soldi alle scuole private. Questa è una cosa che proprio non mandano giù. E pensare che la parità l'ha approvata il centrosinistra. "Ma la Moratti vuole definitivamente privilegiare le scuole dei privati - dice una studentessa del liceo La Farnesina, in autogestione - è scandaloso". "I finanziamenti alle private hanno una ricaduta diretta sulla qualità della scuola pubblica", commenta Alessia dell'Orazio, secondo la quale "qui sta partendo un movimento studentesco che non si fermerà con le vacanze di Natale".

Palermo contro i buoni scuola
"La scuola non è un affare privato ma un diritto nazionale": lo slogan scritto a lettere giganti, tenuto da tre file di ragazzi, ha aperto il corteo di circa settemila studenti, scesi in piazza a Palermo a manifestare non solo contro la riforma Moratti, la finanziaria, ma anche contro il governo regionale presieduto da Totò Cuffaro e la sua proposta di istituire dei buoni scuola, una sorta di finanziamento indiretto (sono stati previsti quaranta miliardi di lire) alle scuole private. Un corteo assordante, pacifico, accompagnato da cori molto eloquenti, il cui bersaglio principale è stata ovviamente la Moratti. Un corteo che si è snodato per l'asse principale della città, sorpresa da una così alta e massiccia partecipazione e da tanti volti sorridenti. Insieme agli studenti anche molti genitori e universitari d'accordo con le ragioni della protesta. "Riforma Moratti, finanziaria e buoni scuola, tre facce - dicono gli studenti - della stessa medaglia: molto spazio alla scuola privata, poco a quella pubblica". Gli studenti, o almeno la maggior parte di essi, sembrano avere le idee molto chiare e rimandano al mittente le accuse di disertare le lezioni: "La nostra protesta ha obiettivi ben precisi". "Il migliore investimento che lo Stato possa fare - sostengono - è la scuola pubblica, che difenderemo con tutti i nostri mezzi per evitare una scuola-azienda. Non permetteremo che la scuola divenga un punto di formazione per la manodopera di qualche industria". Era da tempo che non si assisteva a una tale mobilitazione di giovani, preceduta nelle scuole, non solo di Palermo, ma anche di buona parte dell'isola, da assemblee straordinarie o permanenti prima, autogestioni e anche occupazioni dopo. Nel capoluogo siciliano a dare il via all'occupazione è stato un liceo classico, il Vittorio Emanuele II, in stato di agitazione da più di due settimane. In tutto sono una decina gli istituti occupati.

Napoli contro il degrado scolastico
Un gruppo musicale che a Napoli è di casa e un cantante arrivato quest'estate in città, accolto da una folla di giovani che conoscevano a memoria i suoi pezzi. Quei ragazzi che hanno dimostrato di ricordare le canzoni di Manu Chao anche dopo qualche mese, quando si sono ritrovati in piazza per chiedere la pace e protestare contro la Moratti. Questi i due temi intrecciatisi nella manifestazione napoletana di ieri mattina. Erano oltre diecimila gli studenti, delle scuole del capoluogo campano e della provincia, che hanno sfilato ballando e scandendo i testi dei 99 Posse e del "clandestino" che, ad agosto, ha scelto Napoli tra le tappe della sua tournèe italiana. Parole di pace e contro la globalizzazione da urlare durante il corteo, insieme agli slogan simili a quelli echeggiati nelle altre piazze italiane, per fare sapere cosa pensano gli studenti napoletani sulla guerra in Afghanistan e su come il ministro della pubblica istruzione vuole trasformare la scuola in azienda. Con l'accusa in più, vista la riforma dal Mezzogiorno, di non tenere conto delle condizioni di degrado di molti degli edifici scolastici campani e del resto del sud. Si sono ritrovati in mattinata a piazza Garibaldi. Un lunghissimo corteo, colorato dalle tradizionali bandiere rosse con l'immagine di Che Guevara, ha paralizzato l'intero centro cittadino, finchè non si è sciolto dopo qualche ora a piazza Plebiscito. In piazza con gli studenti, secondo un rito di reciproca solidarietà che a Napoli funziona da tempo, anche un migliaio di lavoratori socialmente utili e disoccupati. E così, agli slogan contro la Moratti si alternavano quelli a difesa dello statuto dei lavoratori.

Milano, festa anti-gelo
A Milano l'Unione degli studenti ha portato in piazza più di 2000 ragazzi. Tutti in marcia a ritmo di musica dietro lo striscione "Demorattizziamo la scuola". In un clima di festa, col sole, gli studenti hanno ballato per tutta la mattina per sconfiggere il freddo. Nel corteo per la verità non si parla molto di riforme scolastiche, anche se gli slogan lanciati dal furgone sono quelli di sempre: scuola pubblica gratuita per tutti, niente soldi alle scuole private, più soldi per biblioteche, palestre, edifici e più potere agli studenti. "La Moratti dice che vuole partire dal basso, e allora perché non ci ascolta?", si chiede un giovanissimo alla sua prima manifestazione. Dopo due ore di cammino, il corteo arriva a destinazione, atteso da un inutile schieramento di polizia chiamato a difesa della Prefettura. E' in quel palazzo che una delegazione ha consegnato al prefetto un documento da girare al ministro Letizia Moratti.

Firenze per gli spazi sociali
Sono scesi in strada alle undici del mattino, e con pacifici sit-in hanno bloccato il traffico per un'ora in almeno sei punti nevralgici della città. L'iniziativa degli studenti medi fiorentini - sono più di venti gli istituti occupati o in autogestione in città - rientra nella protesta generale contro la privatizzazione dell'insegnamento e il binomio scuola-azienda. Ma anche per chiedere spazi sociali in città e all'interno delle scuole, in solidarietà con il Centro popolare autogestito Firenze sud sgomberato mercoledì scorso. La polizia ha reagito rudemente, anche con alcuni schiaffi contro gli studenti.

(Cinzia Gubbini, Teresa Campagna, Mariella Parmendola, Giorgio Salvetti, Riccardo


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