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IL manifesto-Scioperi: i servizi e il pubblico impiego - Rinaldini: "sarà un lungo scontro sociale". Appello di delegati della Cgil-scuola: "il 14 fermiamoci tutto il giorno"

Scioperi: i servizi e il pubblico impiego Rinaldini: "sarà un lungo scontro sociale". Appello di delegati della Cgil-scuola: "il 14 fermiamoci tutto il giorno" CARLA CASALINI Nuova setti...

10/12/2001
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il manifesto

Scioperi: i servizi e il pubblico impiego
Rinaldini: "sarà un lungo scontro sociale". Appello di delegati della Cgil-scuola: "il 14 fermiamoci tutto il giorno"
CARLA CASALINI

Nuova settimana di scioperi contro le pretese del governo di cancellare diritti individuali e sociali fondamentali, di cui è esempio eclatante la "modifica" dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: la liberalizzazione dei licenziamenti illegittimi è in effetti il fulcro, simbolico e insieme concretissimo, di tutta l'operazione della "delega" sul mercato del lavoro. E la stessa cancellazione della contrattazione collettiva che vi è inscritta ha un anticipo nella sottrazione dei soldi in finanziaria per coprire il rinnovo dei contratti pubblici. In questi scioperi si riassume anche, per settori e singole realtà, la resistenza alle ristrutturazioni e ai tagli di manodopera, come già in quelli dal 5 al 7.
Domani si inizia con quattro ore di sciopero nei trasporti: dalle 9 alle 13 si fermano treni, autobus, metropolitane. Mentre nel settore aereo è indetto per lunedì 17 uno sciopero di 24 ore. Domani si fermano i dipendenti del Banco di Sicilia, e lunedì 17 tutti i bancari, per due ore a fine turno. Nel settore energia gli elettrici si fermano domani; gli addetti a gas-acqua invece venerdì 14.
Venerdì è anche il giorno dello sciopero generale del pubblico impiego indetto da Cgil, Cisl, Uil con tre manifestazioni a Milano, Roma, Napoli: mobilitazione contro il governo che nella finanziaria ha fatto mancare nientemeno che circa 3mila miliardi, necessari per il recupero del potere d'acquisto nei contratti, e ha in mente anche alcune operazioni sul lavoro pubblico. Sciopero, per l'intera giornata, indetto anche dai Cobas del pubblico impiego e della scuola. Mentre nella scuola Cgil, Cisl, Uil per il 14 prevedono sì uno sciopero, ma di una sola ora.
Una bizzarra iniziativa, che "rischia di disperdere la tensione unitaria e la disponibilità alla lotta della categoria, sacrificate alla logica dell'unità di vertice" - il dissenso è espresso in un appello, primi firmatari 85 delegati della Cgil-scuola, che annunciano: "caratterizzeremo la nostra partecipazione alla mobilitazione della scuola e del pubblico impiego scioperando per l'intera giornata", e invitano "quanti condividono la nostra posizione a sottoscrivere questa dichiarazione".
Il clima è surriscaldato, e sempre più evident è la difficoltà del segretario della Cisl, sottoposta a continue pressioni politiche da settori della maggioranza di governo (Ccd-Cdu ma non solo). Ieri, di nuovo, Savino Pezzotta è infatti intervenuto per rivendicare, da un lato, "la grande riuscita dello sciopero del 5, 6, 7 dicembre, nonostante chi ci dava per sconfitti"; e dall'altro per lamentare l'"abbandono della concertazione" da parte del governo, e "confermare la disponibilità della Cisl a riprendere subito il confronto sui contenuti della delega sul mercato del lavoro", ma "fatta salva la questione dell'art.18".
Anche sulle pensioni, oggetto del nuovo appuntamento col governo martedì, e di nuova conferma da parte del ministro Maroni che la "delega" sarà varata "al massimo entro natale", Pezzotta ribadisce la posizione di Cgil, Cisl, Uil: contraria alla decontribuzione per i nuovi assunti, e ai "disincentivi" per chi lascia il lavoro pur avendo maturato il diritto alla pensione - che stravolge le garanzioe di legge sulle pensioni di anzianità.
Commenta il segretario Cgil dell'Emilia Romagna Gianni Rinaldini: "E' evidente che l'attacco del governo ai contratti, ai diritti, alle tutele, è un attacco definitivo". E negli scioperi di questi giorni - un successo ovunque, da Mirafiori a Napoli, dal Veneto alla Calabria - segnati tutti dal "nuovo protagonismo" di migliaia di giovani, era manifesta una "grande consapevolezza che questo è solo l'inizio". Rinaldini riassume il dato della sua regione: i 10mila in corteo nello sciopero generale di 4 ore a Reggio Emilia; i 20mila in piazza a Bologna, i presidi di Piacenza, le manifestazioni e le assemblee a Ravenna, Rimini, a Modena e nelle altre città, dove le Rsu hanno "allargato" il tempo di sciopero. E' chiaro, sottolinea Rinaldini, che "non siamo di fronte a qualche mobilitazione, ma a uno scontro sociale che segnerà per una lunga fase il paese".


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