Il MAnifesto-Moratti al via
SCUOLA Oggi al Consiglio dei ministri il testo definitivo della riforma dei cicli Oggi il consiglio dei ministri dovrebbe approvare in via definitiva il disegno di legge che delega al ministro del...
SCUOLA Oggi al Consiglio dei ministri il testo definitivo della riforma dei cicli
Oggi il consiglio dei ministri dovrebbe approvare in via definitiva il disegno di legge che delega al ministro della pubblica istruzione il riordino dei cicli scolastici. Nelle intenzioni del governo la camera dovrebbe cominciare a esaminare la legge prima di Pasqua.
Il nuovo testo della riforma è stato elaborato dopo le osservazioni degli enti locali, che hanno vincolato il loro parere ad alcune modifiche. Benché, all'interno delle stesse associazioni delle regioni e dei comuni, ci siano state molte tensioni sul via libera alla riforma: apprezzata a maggioranza dalle sole regioni governate dal centrodestra e assai contestata anche all'interno dell'Anci, che pure ha espresso un parere positivo dopo tre bocciature.
Del testo ministeriale definitivo si sa poco. La novità più importante che avrebbero ottenuto i comuni dell'Anci è la conferma dell'obbligo scolastico a 15 anni, a cui la prima stesura non faceva riferimento. Per il resto si tratta di modifiche che intervengono soprattutto sulle funzioni degli enti locali e non mutano la sostanza di una riforma che riporta al passato di una canalizzazione precoce tra istruzione e formazione professionale.
I comuni hanno ottenuto di essere inseriti, accanto alle regioni e alleistituzioni scolastiche, tra i soggetti del sistema di istruzione eformazione. Inoltre, e si tratta di una novità significativa per un progetto che di fatto cancellava l'idea del ciclo di base di sette anni varata dal centrosinistra, si confermerebbe l'esperienza positiva degli istituti comprensivi (quelli che comprendono scuole elementari e medie). Su sollecitazione dei comuni verrebbe sancito anche l'impegno compensativo dello stato, in termini di risorse e convenzioni, per la promozione di tutte le occasioni produttive delle aree deprivate
Altro punto chiesto e ottenuto dai comuni è che nelle decreti di attuazione della riforma l'anticipazione della scuola per l'infanzia non sia un obbligo per le amministrazioni locali e sia attuata solo nel caso ce ne sia la possibilità, almeno fino alla individuazione e utilizzazione delle risorse necessarie. Dovrebbero inoltre essere mantenuti i livelli di tempo pieno e prolungato. Infine, i rappresentanti del ministero si sarebbero rimangiati il passaggio a 25 ore settimanali dell'orario obbligatorio di lezione, come aveva invece ipotizzato il progetto Bertagna.