Il Manifesto - I padroni della scuola
I "padroni" della scuola Al via la discussione sulla riforma degli organi collegiali. Cinque i progetti di legge, forse la delega al governo CINZIA GUBBINI - ROMA Consigli d'amministrazione e d...
I "padroni" della scuola
Al via la discussione sulla riforma degli organi collegiali. Cinque i progetti di legge, forse la delega al governo
CINZIA GUBBINI - ROMA
Consigli d'amministrazione e dirigenti scolastici plenipotenziari: in commissione cultura è iniziata la discussione sulla riforma degli organi collegiali, quello che potrebbe rivelarsi l'ennesimo "attacco mortale" alla scuola pubblica. Proprio oggi si riunisce il comitato ristretto della commissione, mentre il 18 febbraio la discussione è calendarizzata in aula. Impossibile pensare che il comitato ristretto riuscirà a tirar fuori un testo unico dalle cinque proposte presentate (quattro, considerato che quelle di Margherita e Ds sono perfettamente identiche); la vera incognita è l'appuntamento alla camera dove bisognerà vedere se la maggioranza opterà per lo stravolgimento del testo base (quello dei Ds) o deciderà di ricorrere - anche in questo caso - alla delega, che si è già avocata prima della finanziaria.
I progetti sono diversissimi tra loro, e questa riforma è fondamentale: si tratta dell'ultimo atto di nascita dell'autonomia. In pratica il futuro testo di legge stabilirà chi comanda nelle scuole autonome. Quali sono le principali differenze? Il cambiamento più eclatante investe il Consiglio d'istituto, che per An e Fi va ribattezzato Consiglio d'amministrazione. Al di là dell'antipatia del nome, il Cda sarà il vertice blindato dell'organizzazione scolastica, presieduto dal dirigente scolastico che nella proposta firmata An è addirittura "istituzione" egli stesso. Nella proposta di legge di Forza Italia il dirigente scolastico è comunque il "padrone", tant'è che sarà lui a convocarlo e a stabilire l'ordine del giorno. Come se non bastasse non viene stabilita rappresentanza paritetica per nessuna categoria di partecipanti; non si dice che la presenza degli studenti deve essere uguale a quella degli insegnanti, o quantomeno a quella dei genitori. Si dice solo che a genitori e studenti "deve essere assicurata una rappresentanza". Fanno la loro comparsa, invece, nuove figure: gli "esperti esterni", "in ambito educativo, tecnico e gestionale" in numero non superiore a tre. In più siederà al tavolo del Cda un rappresentante "dell'ente proprietario dell'edificio". Per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo, è ammessa la partecipazione di un rappresentante "senza diritto di voto per le delibere riguardanti il bilancio".
Ben diverso il ruolo dell'ex collegio di istituto nelle proposte del centrosinistra e in quella di Rifondazione, che ieri ha presentato le linee guida della propria proposta. Rifondazione immagina un "Consiglio dell'istituzione" che nelle scuole superiori è composto da 15 membri: il preside, il dirigente ammistrativo, tre rappresentanti dei genitori, 4 degli insegnanti e 4 degli studenti, due rappresentanti del personale tecnico e amministrativo (Ata). "Rigettiamo con decisione l'idea che possano partecipare agli organi collegiali persone che non fanno parte della vita quotidiana della scuola", ha sottolineato l'onorevole Titti De Simone. Nelle proposte del centrosinsitra il "Consiglio dell'istituzione" è pari a 11, con rappresentanza paritetica di insegnanti e studenti alle scuole superiori.
Differenti anche le funzioni: mentre nella proposta di Forza Italia il Cda, tra le altre cose, decide anche "la partecipazione di studenti e famiglie alle attività della scuola e la designazione dei responsabili dei servizi e dei progetti", nelle proposte dell'opposizione non si prefigurano attività tanto invasive, e in più viene specificato che uno dei compiti principali è approvare i "documenti contabili fondamentali", così da assicurare la collegialità delle decisioni e del controllo sui movimenti di denaro. E il collegio dei docenti? C'è e avrà il compito di elaborare il piano dell'offerta formativa, che poi dovrà essere approvato dall'ex consiglio d'istituto. Rifondazione propone invece che l'approvazione rimanga di competenza del Collegio dei docenti. Ma Forza Italia avanza un elemento in più: dovrebbe essere il preside a convocare il collegio e a deciderne l'ordine del giorno. E se tutte le proposte introducono il diritto d'assemblea anche per i genitori, Rifondazione propone che gli studenti possano "organizzare e gestire le iniziative e le attività degli studenti, compresi gli spazi e le iniziative di autogestione".