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Il Manifesto-Gli stati degenerati di Foligno

Gli stati degenerati di Foligno CINZIA GUBBINI - ROMA Ameno di una settimana dall'inizio degli Stati generali della scuola scoppia la polemica anche nel palazzo. Ieri il gruppo parlamentare Ds-U...

14/12/2001
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il manifesto

Gli stati degenerati di Foligno
CINZIA GUBBINI - ROMA

Ameno di una settimana dall'inizio degli Stati generali della scuola scoppia la polemica anche nel palazzo. Ieri il gruppo parlamentare Ds-Ulivo ha presentato un'interpellanza urgente al premier Silvio Berlusconi chiedendo di rimandare l'appuntamento. Finalmente qualcuno ha pensato di porre una domanda semplice semplice: ma che cosa sono questi Stati generali? Nell'interpellanza si chiede infatti, "se corrisponde al vero la notizia che si tratterà di un appuntamento a uso e consumo esclusivo dello spettacolo tv, quale sia il programma preciso degli Stati generali, chi sia stato invitato, chi siano i testimonial, e quali organizzazioni e/o società interne siano state coinvolte nella preparazione dell'evento". Ricordando il movimento di protesta che si sta allargando in tutto il paese e che coinvolge studenti, insegnanti e associazioni, l'interpellanza nota: "pare che si stia preparando una cerimonia mediatica sfarzosa per contrabbandare all'esterno un consenso che non c'è nel mondo della scuola". Tanto più che l'organizzazione degli Stati generali continua a ricevere defezioni. Ieri quella del presidente della regione Umbria, la diessina Maria Rita Lorenzetti. "Il ministro avrebbe dovuto tener conto dell'articolo 117 della Costituzione, che assegna alle regioni competenza esclusiva in materia di istruzione" - ha detto Lorenzetti, alla quale va riconosciuto che almeno finora non ha usato l'articolo 117 per imporre i buoniscuola - lamentando l'esclusione delle regioni dalla preparazione degli Stati. Ma Lorenzetti accusa il ministero di altre scorrettezze: non aver consultato gli enti locali sulla scelta della sede e di averla invitata con una semplice telefonata.
Siccome è improbabile che il ministero ci ripensi, il vicesindaco di Foligno, Nando Mismetti, lancia un appello ai manifestanti: venite in tanti, ma venite il 20. Mismetti ha infatti spiegato che è impossibile per Foligno accogliere tante persone per una notte. Certamente, però, qualcosa il 19 si farà: "Una rappresentanza studentesca sarà presente sin dal 19", conferma Mario Gammarota degli studenti disobbedienti di Foligno che proprio stamane organizzano una manifestazione di fronte all'Auditorium che ospiterà Moratti.
Intanto Tom Benetollo, presidente dell'Arci nazionale, rivolge un accorato appello a Maurizio Costanzo: "non vada, e stia invece dalla parte degli studenti". La Cgil, che il 19 organizza un incontro a Perugia, ha indetto manifestazioni in tutte le regioni italiane per lo stesso giorno. I no global si fanno invece sentire chiedendo l'annullamento degli Stati generali. "Il luogo e la data sono i peggiori che si potevano scegliere - dichiara Francesco Caruso - ma abbiamo già vinto: quello che doveva essere una passarella e uno scoop pubblicitario è diventato un forte momento di visibilità per il quarto stato, che nella scuola sono gli studenti". Sulla metafora settecentesca gioca anche Luca Casarini, che auspica una Foligno non blindata e non militarizzata: "C'è un elemento di arroganza nel convocare gli Stati generali - commenta Casarini - un po' come la monarchia francese, tutto a tutti i costi, per salvare se stessa". E ribadisce: "Ogni decisione su come organizzare la protesta spetterà agli studenti". E purtroppo la seperanza che Foligno non sia blindata viene stroncata dalle indiscrezioni che parlano di duemila uomini delle forze dell'ordine dislocati per quei giorni nella città umbra. A regime, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza non operano più di 100 persone. Ma è Fausto Bertinotti ad escludere ogni rischio che Foligno si tramuti in una piccola Genova: "Come si è dimostrato nelle manifestazioni successive - ha ricordato ai microfoni di Radio Radicale - basta che la polizia si astenga e non succede nulla".


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