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Il Manifesto - esami ogni due anni

"Esami ogni due anni" Il sottosegretario Aprea annuncia l'abolizione di debiti e crediti nella scuola CI. GU. - ROMA Della lady di ferro Letizia Moratti si dice: quando chiede di fare una cosa ...

20/01/2002
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il manifesto

"Esami ogni due anni"
Il sottosegretario Aprea annuncia l'abolizione di debiti e crediti nella scuola
CI. GU. - ROMA

Della lady di ferro Letizia Moratti si dice: quando chiede di fare una cosa significa che vuole averla pronta il giorno prima. Insomma, una manager efficiente che in questo momento ha un obiettivo: far approvare la "sua" riforma scolastica che già venerdì dovrebbe essere sul tavolo del Consiglio dei ministri. Tocca alla collaboratrice numero 1 del ministro, il sottosegretario forzaitaliota Valentina Aprea intervenuta ieri al convegno organizzato dal sindacato Gilda. Aprea ha confermato proprio uno dei punti più controversi della bozza di riforma stilata dal professor Bertagna: gli studenti delle attuali scuole medie ed elementari saranno sottoposti a esame ogni due anni. In qualche modo questo significa che scomparirà il sistema dei debiti e dei crediti introdotti dal centrosinistra, cui docenti e studenti inziano appena adesso ad abituarsi. Non è chiaro con quale modalità verranno organizzati questi esami - che "scadenzeranno" i bienni del ciclo unico di base (dalla prima elementare alla terza media, ndr). La bozza Bertagna prevedeva che la promozione al biennio successivo fosse condizionata al recupero di tutti i debiti salvo due. Il ddl si annuncia più duro: "La filosofia è che sarà necessario colmare i debiti formativi prima di procedere nel percorso di studi", ha dichiarato Aprea.
Nel nuovo ddl sarà prevista anche una "carriera per gli insegnanti", che consisterà nella possibilità di fuoriscire in alcuni periodi dall'insegnamento, frequentare corsi di formazione presso le università, e accumulare così crediti. Su questo punto, almeno, Aprea ha incassato il no del sindacato Gilda - che per il resto approva il progetto della riforma - perché "La carriera per gli insegnanti va bene, ma va realizzata fuori dalle scuole prevedendo ad esempio sbocchi nel tutoraggio universitario", ha spiegato il segretario Ameli.
Ma il ddl, come è noto, ha anche problemi sul piano finanziario. E' uno dei punti su cui si sta lavorando alacremente, e sembra che si sia giunti a una richiesta di stanziamento di 123 milioni di euro dal 2002 al 2004. In particolare l'entità delle risorse finanziarie per far fronte all'anticipazione dell'età di ingresso alla scuola dell'infanzia (due anni e mezzo) e alla primaria (cinque anni e mezzo) saranno di circa 13 milioni di euro nel 2002, 46 milioni nel 2003 e 66 milioni nel 2004. E siccome ci si potrà iscrivere alle scuole dell'infanzia già a due anni e mezzo, il sottosegretario Aprea ha spiegato che potranno essere introdotte nuove figure professionali nelle scuole materne, indispensabili per poter accudire bambini così piccoli.
E' ormai certo, invece, che il ministro Moratti ha intenzione di chiedere la delega sulla legge, anche se il ottosegretario Aprea ha sottolineato che "la decisione spetta al Consiglio dei ministri", ma come se fosse già stata concessa ha spegato in cosa consisterà: "Non sarà una delega sui principi, riprenderemo tutti i punti più importanti della legge 30 e illustreremo i nuovi apsetti della riforma, esattamente come avremmo ipotizzato di descriverli in un disegno di legge". In pratica, al governo spetta decidere sulla "ciccia". Addirittura, secondo il sottosegretario: "Sarebbe anche possibile mettere a punto un disegno di legge di un solo articolo". "In parlamento sarà battaglia dura - promette la deputata di Rfiondazione, De Simone - l'annuncio degli esami ogni due anni riconferma il profilo selettivo della riforma". "Una parte della maggioranza è contraria alla legge delega - dichiara la senatrice diessina Pagano, sottolineando lo stato di incertezza che attraversa la scuola - non siamo disponibili a dare carta bianca al governo".


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