Il Manifesto-aspettando Letizia
Aspettando Letizia CINZIA GUBBINI - FOLIGNO Sono convinti: saranno trentamila. E già lo sanno: si troveranno davanti una città blindata. I numeri della manifestazione contro gli Stati generali...
Aspettando Letizia
CINZIA GUBBINI - FOLIGNO
Sono convinti: saranno trentamila. E già lo sanno: si troveranno davanti una città blindata. I numeri della manifestazione contro gli Stati generali della scuola, che si terranno a Foligno il 19 e 20 dicembre, crescono di giorno in giorno. Ieri nella freddissima città umbra, appena restaurata dopo il terremoto del '97 ma ancora piena di ponteggi che fanno da supporto alle illuminazioni natalizie, si è svolta la prima assemblea nazionale del movimento studentesco. Oltre agli studenti di Foligno, presenti gli studenti di Roma (i disobbedienti della rete medi e universitari e i collettivi), l'Uds (vicini alla Cgil), Studenti.net (Sinistra giovanile), i Giovani comunisti e gli Studenti in movimento, nati a Genova nei giorni del G8. Una cinquantina in tutto gli intervenuti, da Milano, Roma, Firenze, Arezzo, Perugia. Discussione serrata per decidere come affrontare la kermesse organizzata dal ministro Moratti per lanciare la riforma Bertagna. Già in mattinata erano arrivate le prime indiscrezioni, poco rassicuranti, sulla gestione dell'ordine pubblico in quei giorni. A Foligno arriveranno circa mille uomini delle forze dell'ordine. Il centro storico, nel cui cuore sorge l'Auditorium di S. Domenico, sarà completamente blindato. Una sorta di zona rossa. Intorno, controlli su una vasta area. Per non parlare del fatto che i 1200 invitati per la kermesse hanno saturato gli alberghi di Foligno e dintorni, e l'accoglienza dei manifestanti diventa un problema serio.
Gli studenti di Foligno sono preoccupati di come gestire la situazione. Intanto, hanno raccolto il pieno appoggio delle diverse realtà studentesche sulla piattaforma politica che hanno stilato (https://members.xoom.it/_XOOM/studentifol/piattaforma.htm ). "La scuola che vogliamo è pubblica, l'istruzione è aperta, accessibile a tutti, ricca di differenze e di contraddizioni", scrivono, promettendo che la manifestazione sarà un elogio del molteplice. Ma le differenze nascono sul piano organizzativo. I folignati non vogliono mettere in piedi una due giorni: impossibile ospitare venti o trentamila persone per una notte, spiegano. Buona parte del resto del movimento, invece, vuole un vero e proprio contro-Stato. Anzi, gli studenti dei collettivi di Milano hanno già una loro idea: "Organizziamo un happening il pomeriggio e la sera del 19 al palazzetto dello sport". Se ci sono altre iniziative (il concerto di Raf, ndr) possono essere scardinate. Non siamo noi ad aver scelto Foligno. E questo è già il primo punto di dissenso. L'altro nodo da sciogliere riguarda le forme della manifestazione del 20. Tutti d'accordo sul carattere pacifico, ma i folignati ribadiscono con forza: "La manifestazione non deve interferire con la vita di Foligno". Conclusione: corteo nell'anello esterno della città. I romani e i milanesi invece propendono per raggiungere l'Auditorium, e hanno portato un appello - firmato da diverse realtà italiane - che recita così: "Assedieremo la ministra Letizia Moratti, il premier Silvio Berlusconi e il suo fedele vicepresidente Gianfranco Fini". Una grande manifestazione di massa per far sentire la voce degli studenti, per bloccare i lavori, per discutere.
Che sia un piano premeditato o meno, scegliendo Foligno il governo mette necessariamente in difficoltà l'organizzazione di una grande mobilitazione di protesta (Foligno conta 53 mila abitanti, frazioni comprese). Ed è davvero difficile non pensare che fosse tutto calcolato, visto che persino una parte dei 1.200 invitati di Moratti saranno costretti a seguire i lavori in videoconferenza (all'hotel della Torre) perché l'Auditorium può ospitare solo 662 persone. Possibile che la nota imprenditrice abbia sbagliato a fare i conti?