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Il gran ginepraio della sicurezza

Renzi chiede ai sindaci di indicare una scuola da salvare, il governo dirà che cosa fare. Fondi scarsi e incerti. Intanto si procede con le proroghe

04/03/2014
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Procedure lente, competenze non chiare, fondi che prima si annunciano e poi, fatta la programmazione dell'intervento, si scopre non esistono più. Questo ed altro è quanto succede per gli interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Una situazione talmente caotica che non esistono neanche stime univoche sul numero di interventi di fare e sui fondi necessari.

Il dossier con cui il premier Matteo Renzi ha deciso di inaugurare il suo mandato è un vero ginepraio: ad oggi manca anche l'anagrafe completa degli edifici e del loro stato di salute. «Vogliamo che il 2014 segni l'investimento più significativo mai fatto sull'edilizia scolastica», ha scritto Renzi nella lettera ai sindaci d'Italia, invitati a scegliere un edificio scolastico del proprio comune da salvare e a segnalarlo al governo entro il 15 marzo. «Noi cercheremo nei successivi quindici giorni di individuare le strade per semplificare le procedure di gara e per liberare fondi dal computo del patto di stabilità interna», assicura Renzi. Intanto il consiglio dei ministri ha varato, nel primo decreto legge omnibus dell'esecutivo Renzi, due proroghe per la scuola: quella per i lavoratori socialmente utili a cui sono assegnati i contratti di pulizie degli istituti: prorogati di un mese, il Miur ha già comunicato, con una nota del 28 febbraio, alle direzioni scolastiche regionali l'invio dei finanziamenti necessari prelevati dal fondo per il funzionamento scolastico. In attesa di trovare una soluzione a regime sul fronte delle esternalizzazioni dei servizi, una soluzione che vede in questi giorni al lavoro gli staff dei dicasteri dell'Istruzione e del Lavoro e che dovrebbe essere articolata attraverso attività di riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori in esubero. E poi la proroga per gli appalti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici sul fronte del rischio amianto: le gare potranno tenersi entro fine aprile, 150 i milioni di euro disponibili, al 27 febbraio risultavano affidati soltanto 207 interventi per un totale di 35,7 milioni di euro.

Anche questa una misura tampone in attesa del gran piano per l'edilizia. La protezione civile di Guido Bertolaso, su richiesta del parlamento, stimò in 13 miliardi lo stanziamento minimo necessario per rendere sicure le 43 mila sedi scolastiche. Di queste, il 70% ha più di 30 anni di vita. Il sottosegretario alle infrastrutture, Erasmo D'Angelis, nel corso dell'indagine alla camera dei deputati di questa legislatura ha indicato in 100 anni il tempo necessario per realizzare, con l'attuale ritmo, tutti gli interventi necessari.

Ora il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, parla di un piano straordinario di 4 miliardi, realizzato agendo sul fronte dei mutui garantiti da cassa depositi e prestiti e lo sblocco dei fondi disponibili nelle casse di alcuni enti locali. Sarebbero 5 i miliardi di euro, secondo l'Ance, resi inservibili dai paletti del patto di Stabilità interno. Ma al di là del canale di finanziamento, andrà disboscata la selva di norme che spesso ha reso difficile l'accesso ai finanziamenti. Oltre, ovviamente, a dare certezza alle coperture finanziarie, vista l'esperienza del governo Berlusconi (altro servizio a pag. 45).


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