“Il Governo utilizza le assunzioni come ricatto per approvare la riforma”
Lo dice il Coordinamento nazionale per la scuola pubblica, nato l’11 aprile su spinta dell'Unione degli Studenti col supporto di sindacati, associazioni di studenti, genitori e docenti. Le richieste principali: stop del ddl, scuola pubblica di qualità, tutela del diritto allo studio, dignità ai docenti, libertà d'insegnamento, un progetto educativo non subalterno alle logiche del mercato.
Alessandro Giuliani
L’11 aprile è nato il "coordinamento nazionale della e per la scuola pubblica", un organismo voluto dall'Unione degli Studenti, che fa capo alla Rete della Conoscenza, alla cui assemblea hanno aderito sindacati, associazioni di studenti, genitori e docenti: il coordinamento, “aperto non solo alle componenti della scuola ma a tutti i soggetti”, intende avviare un percorso unitario finalizzato a coinvolgere tutto il mondo della scuola e non solo, per costruire un percorso di mobilitazione ed iniziativa contro il ddl de la Buona Scuola di Renzi.
"A nostro avviso - spiegano gli organizzatori - il tema dell'istruzione pubblica è fondamentale per il futuro di questo Paese. In questi mesi di dibattito parlamentare riteniamo necessario intraprendere un percorso di mobilitazione a partire dai territori che possa rivendicare alcuni punti chiave sui quali scegliamo di unirci e convergere. In primo luogo la questione democratica e la critica al Governo che utilizza il tema delle assunzioni come ricatto per l'approvazione del disegno di legge. Richiediamo lo stralcio della parte riguardante le assunzioni, lo stop del ddl del Governo e l'apertura di una reale discussione democratica nel Paese per costruire dal basso un'idea di scuola alternativa. Riteniamo necessario costruire una scuola pubblica e di qualità, aperta a tutti e finanziata, che possa tutelare il diritto allo studio, la partecipazione negli organi collegiali, la dignità del corpo docente, la libertà di insegnamento, la necessità di un progetto educativo non subalterno alle logiche del mercato".
Gli organizzatori dell'iniziativa hanno individuato la prima metà di maggio come arco temporale all'interno del quale definire la data di una manifestazione nazionale a Roma, auspicando uno sciopero generale unitario. "Nei prossimi giorni si vaglierà l'opportunità della giornata del 12 maggio, che intendiamo preparare – conclude l’Unione degli studenti - con un percorso di lavoro comune nelle scuole e sui territori".