Il governo aumenta i fondi per l'istruzione.
Il ministro Moratti a Milano interviene sull'autonomia: gli istituti devono aprirsi verso il territorio Scuola, più soldi per gli insegnanti Il governo aumenta i fondi per l'istruzione. ...
Il ministro Moratti a Milano interviene sull'autonomia: gli istituti devono aprirsi verso il territorio
Scuola, più soldi per gli insegnanti
Il governo aumenta i fondi per l'istruzione. Sindacati divisi sullo sciopero
ROMA - Più soldi per gli insegnanti. Il governo ha trovato le risorse per gli emendamenti agli articoli della Finanziaria in materia di istruzione. Quelli concordati con tre dei cinque sindacati più rappresentativi: Cisl, Uil e Snals. E' stato scongiurato lo sciopero generale dei docenti, tuttavia la scuola ha davanti a sé un periodo piuttosto burrascoso. Domani la prima protesta: sciopero nazionale dei Cobas e Cub della scuola, con corteo "no global" a Roma.
FINANZIARIA - Il governo ha preparato gli emendamenti agli articoli 9 e 13 della Finanziaria, quelli riguardanti la scuola. Si prevede nel 2003 un incremento del fondo per la valorizzazione dei docenti pari a 248 miliardi di lire (128,4 milioni di euro). Per il 2004, invece, lo stanziamento complessivo sarà di 1407 miliardi (726,75 milioni di euro). Sono inoltre messe in conto più risorse per il personale tecnico-amministrativo. L'aumento dei fondi è subordinato "al conseguimento delle economie" derivanti dal processo di riorganizzazione scolastica. Per quanto riguarda gli aspetti normativi, l'emendamento accoglie la richiesta dei sindacati sulla volontarietà degli "straordinari" oltre le 18 ore contrattuali, fino ad un massimo di 24.
Il numero delle cattedre necessarie ad ogni scuola sarà calcolato in base al numero degli iscritti. Ma si terrà anche conto "dei diversi contesti territoriali e della necessità di garantire interventi a sostegno degli alunni in particolari situazioni". Quanto alle supplenze, le istituzioni scolastiche autonome possono utilizzare per la sostituzione del personale assente i propri docenti, fino a un massimo di quindici giorni.
SCIOPERI - Domani, con lo sciopero nazionale dei Cobas e il corteo da piazza della Repubblica al ministero dell'Istruzione, si apre nella scuola un periodo di agitazioni che accompagnerà l'iter della Finanziaria fino a metà novembre. Con l'aggravante che questa volta i sindacati sono divisi. E questo non aiuta le famiglie e gli stessi professori a capire cosa sta accadendo.
I Cobas porteranno in piazza insegnanti, in prevalenza precari, ma anche studenti e delegazioni della rete "no global". Sarà una protesta in difesa della scuola pubblica, contro la "Finanziaria di guerra". Il 12 novembre incroceranno le braccia per l'intera giornata i docenti della Cgil scuola e della Gilda, insoddisfatti della Finanziaria. Sempre il 12, avrà luogo la protesta di un'ora di Cisl e Uil scuola, ma per per il recupero del differenziale dell'inflazione. I due sindacati hanno espresso preoccupazioni per i "contenuti politici" dello sciopero della Cgil, fissato inizialmente per il 9 novembre e poi spostato al 12 per questioni di regolamento. Insomma la confusione è grande.
LA VISITA - Prosegue intanto il "viaggio dell'ascolto" in vista degli Stati generali dell'istruzione (che si terranno in dicembre) del ministro Letizia Moratti nelle scuole italiane, "alla ricerca di spunti e riflessioni per ipotizzare scelte sempre più vicine alle reali esigenze delle famiglie". Come la ricerca di risorse finanziare per far partire la vera scuola dell'autonomia, che può ricevere contributi da istituzioni pubbliche, ma anche dai privati come le fondazioni bancarie e le singole aziende. Ieri è stata la volta di Milano, dove il ministro ha visitato una materna e due elementari e il Centro scolastico di Seregno. "Il nostro impegno - ha detto, rivolta a presidi e professori - è che il governo sia per voi un punto di supporto e non un ostacolo, quello che ci interessa è la qualità della scuola nel suo complesso".
AUTONOMIA - Nella sua visita, il ministro Moratti è tornata a parlare di autonomia: "La scuola reale è molto più avanzata di quello che si crede: lo dimostrano la ricchezza di progetti realizzati da ogni singola scuola, che si deve aprire sempre più al mondo che la circonda". "La vera scuola è quella che risponde sempre di più alle richieste della società - ha poi concluso -, per questo l'autonomia è così importante". E i buoni scuola? "Chiedetelo alla Regione Lombardia".
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