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Il Giorno-Un'ora in meno di ginnastica, scure sui prof

CRISI DEL LAVORO 2 n La riforma prevede una riduzione delle lezioni e quindi delle 83 cattedre presenti in provincia Un'ora in meno di ginnastica, scure sui prof di Gaetano Ecobi LODI C'...

30/01/2005
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Il Giorno

CRISI DEL LAVORO 2 n La riforma prevede una riduzione delle lezioni e quindi delle 83 cattedre presenti in provincia
Un'ora in meno di ginnastica, scure sui prof
di Gaetano Ecobi
LODI C'è agitazione nelle scuole superiori del Lodigiano in seguito alla decisione del ministero della Pubbica istruzione di ridurre da due a una le lezioni settimanali di insegnamento delle scienze motorie. In parole povere: un'ora di ginnastica anzichè due.
Un provvedimento che dovrebbe entrare in vigore con l'anno scolastco 2006-2007 e che andrebbe a regime in maniera graduale, iniziando con le future classi prime ed estendendosi poi via via a tutti i cinque anni. E che si ripercuoterà dunque sui ragazzi che attualmente frequentano la scuola media. Oltre, naturalmente, che sui prof di educazione fisica, che vedrebbero "dimezzate" le cattedre. Tutto questo dopo che il 2004 è stato definito dalla Ue l'"Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport" e il 2005 è stato proclamato dall'Onu "Anno mondiale dello sport e dell'educazione fisica". I rappresentanti dell'Ancefs (Associazione nazionale coordinatori di educazione fisica) ha subito preso posizione ed è di ieri la stesura di una lettera, da inviare al ministro Letizia Moratti (e ad altri organismi scolastici e sportivi, fra cui il Coni) per conoscere "il senso di riservare all'insegnamento delle scienze motorie e sportive una sola ora settimanale", considerando "che il solo trasferimento in palestra e il cambiarsi riuducono i tempi della lezione". Ed "un'attività così limitata non produce alcun effetto nè sotto l'aspetto fisiologico nè sotto quello didattico, nè tanto meno sotto l'aspetto formativo". I prof fanno notare come per molti ragazzi la scuola, "con le attività di educazione fisica, resta l'agenzia educativa più affidabile" e come più volte dall'utenza "sia stata avanzata la richiesta di un aumento di monte ore".
Anche nel Lodigiano, dove rivestono una grande importanza, ad esempio, i campionati studentechi, con un'organizzazione perfetta e una partecipazione quasi totale dei ragazzi. "La nostra categoria afferma il coordinatore lodigiano dell'Ancefs, il professor Giovanni Castelli è profondamente delusa. Per un orientamento poco coerente con le esternazioni che per anni hanno magnificato il ruolo dell'educazione fisica e dello sport scolastico e per la penalizzazione che subiranno soprattutto i nostri colleghi più giovani, quelli da poco abilitati all'insegnamento o che ancora frequentano la facoltà di scienze motorie. Già si sta in lista di attesa, per iniziare a lavorare, in media per 15 anni. Si arriverà a 25".
Attualmente sono 83, nella provincia di Lodi, i professori di educazione fisica in ruolo: un terzo di essi sono impegnati nella scula media inferiore, due terzi alle superiori. Il numero di questi ultimi (54 ad oggi) sarà drasticamente ridotto nei prossimi tre anni. "Per chi di noi non riesce ad andare in pensione entro tre anni affermano i diretti interessati saranno dolori".


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