Il Giorno: Sindacati scuola insoddisfatti: «Caro ministro, così non va»
«Ci aspettavamo un’inversione di tendenza: non c’è stata»
di GIORGIO GUAITI
— MILANO —
FORSE NON HA entusiasmato i presidi, sicuramente non ha convinto i sindacati della Scuola. Il bilancio della visita milanese del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, si chiude decisamente in rosso.
A confermarlo sono l’annuncio dello stato di agitazione da parte della Cgil scuola e la nota pubblicata ieri sul sito ufficiale della Flc (Federazione lavoratori conoscenza) Cgil. Un commento che non lascia spazio a dubbi: si comincia con un «E’ andato decisamente male l’incontro con il ministro Fioroni» e si prosegue con una serie di valutazioni negative.
Nessuna «discontinuità» con le politiche del centrodestra, «nessuna reale volontà di cambiamento», nessun orizzonte aperto su «azioni positive». A questo punto - conclude la nota - «ben venga lo sciopero generale, e senza tentennamenti». Valutazioni decisamente pesanti che non vengono mitigate neppure dall’annuncio dell’attribuzione di 200 posti in più sugli organici docenti della Lombardia, che viene liquidata come una «mancia».
«SOLO A MILANO - spiega Attilio Paparazzo, segretario provinciale Cgil scuola - ne servirebbero 220», ma soprattutto servirebbe una risposta «di sistema capace di risolvere il problema del tempo pieno e del tempo normale». E lo stesso discorso viene fatto sui problemi delle scuole che non hanno fondi per pagare le supplenze. «Il ministro - dice Paparazzo - non può mostrarsi stupito di una situazione che denunciamo da anni».
E sul fronte Cisl la musica non cambia: «Ci aspettavamo una inversione di tendenza - dice Rita Frigerio - che invece non c’è stata. Nel programma dell’Ulivo era indicata la difesa del tempo pieno, ma questi organici non ne consentono la realizzazione».
Lanciato un appello ai parlamentari
— MILANO —
LA MOBILITAZIONE dei sindacati continua. La Cgil scuola regionale ha dichiarato lo stato di agitazione e Cgil-Cisl-Uil annunciano per venerdì nel Salone della Provincia un incontro con i parlamentari lombardi della maggioranza e gli eletti in Regione. Il sindacato conta sul loro appoggio per spingere il governo al "salto di qualità" che si attendeva dal centrosinistra.