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Il Giorno-Retescuole affila le armi per settembre e lancia l'idea di una legge alternativa

SCUOLA Il Consiglio provinciale ha bocciato la riforma Moratti Retescuole affila le armi per settembre e lancia l'idea di una legge alternativa MILANO Le scuole sono chiuse ma c'è chi pe...

15/07/2005
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Il Giorno

SCUOLA Il Consiglio provinciale ha bocciato la riforma Moratti
Retescuole affila le armi per settembre e lancia l'idea di una legge alternativa
MILANO Le scuole sono chiuse ma c'è chi pensa già alla ripresa settembrina", affila le armi" contro la riforma Moratti e propone nuovi strumenti di contestazione. Come la bozza di lavoro per costruire una legge di iniziativa popolare alternativa alla legge 53 del 2003, che vede favorevoli tra gli altri, l'assessore provinciale all'Istruzione, Giansandro Barzaghi, la consigliera comunale diessin Marilena Adamo e la segretaria provinciale della FLC-CGIL, Alfia Nicotra.
Una proposta di legge frutto di un ampio dibattito popolare, dunque, maggiormente rispondente alle esigenze di una scuola pubblica di qualità. "Le istituzioni tutte - dice Barzaghi - dovrebbero essere interessate all'apertura di questo dibattito, anche perché, se da più parti si vuole cambiare, modificare o abrogare la Moratti, per non trovarsi di fronte ad un vuoto legislativo, occorrerebbe davvero avviare per tempo un confronto e una riflessione sulle linee guida di un progetto alternativo, a partire dal ritiro di tutti i decreti legislativi finora approvati". A conforto di questa convinzione giunge la presa di posizione di tutte le Regioni che pongono una questione di conflitto istituzionale, evidenziando che "sul piano del metodo occorre ricordare che le Regioni hanno richiesto fin da principio che lo schema di decreto fosse sottoposto ad intesa, in quanto tratta materie inerenti la competenza esclusiva delle Regioni in tema di istruzione e formazione professionale e concorrente in tema di istruzione. Pertanto, per la sua approvazione non è sufficiente l'acquisizione del parere". Critiche che si ritrovano anche nella decisione del Consiglio provinciale milanese di "bocciare" la Moratti: con 25 voti a favore, 7 contrari e nessun astenuto è stato infatti approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza che chiede il ritiro dei decreti attuativi della legge 53. Il dibattito ha occupato i lavori del Consiglio per tre sedute consecutive con la partecipazione numerosa di genitori, insegnanti, studenti e amministratori dei Comuni dell'hinterland arrivati per esprimere il loro dissenso.
L. Mazz.


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