Il Giorno: Provvedimento legittimo, ma preso forse con troppa fretta, senza consultare gli insegnanti».

— MILANO —
«PROVVEDIMENTO legittimo, ma preso forse con troppa fretta, senza consultare gli insegnanti».
Questa la valutazione del direttore regionale scolastico, Anna Maria Dominici, sulla sospensione di oltre 500 studenti dell’istituto professionale Caterina da Siena. Ieri la responsabile della scuola lombarda ha chiesto alla preside, Clara Magistrelli, una relazione sulla vicenda e sulle oltre 500 sospensioni comminate dalla dirigente ai ragazzi che, il 15, 17 e 19 ottobre, avevano svuotato l’istituto partecipando a uno sciopero contro il ministro Fioroni e il ripristino degli esami di riparazione.
Impossibile, ovviamente, conoscere il contenuto della relazione fornita a tempo di record dalla dirigente, ma è facile ipotizzare che anche nella ricostruzione ufficiale la professoressa Magistrelli abbia ribadito quanto spiegato fin da giovedì e cioè che lo sciopero non era stato proclamato da alcuna organizzazione studentesca, né annunciato da un’assemblea o dal Collettivo dell’istituto. Una situazione che, secondo la preside, retrocedeva l’agitazione più o meno al livello di maxi-assenza ingiustificata. Da qui le sospensioni: un giorno con obbligo di frequenza e con la possibilità (non la certezza) di trovarsi un 7 in condotta al primo quadrimestre. Il tutto - secondo il direttore regionale scolastico - configura «un provvedimento legittimo, forse preso però con troppa fretta». «La preside avrebbe fatto meglio - afferma la dottoressa Dominici - a consultare i Consigli di classe o per lo meno i coordinatori di classe, come previsto dal regolamento interno di istituto, anche se il parere dei docenti non sarebbe comunque stato vincolante».

«LA DIRIGENTE - prosegue il direttore regionale - avrebbe potuto anche parlare con gli studenti e i genitori. Insomma: nella vita della scuola sarebbe sempre meglio optare per il dialogo e il confronto, anche se il provvedimento adottato resta legittimo».
E il provveditore, Antonio Zenga, rimanda al regolamento interno della scuola. «L’articolo 4 dello Statuto degli studenti - spiega - stabilisce che le sanzioni disciplinari devono scattare nei casi e secondo le modalità previste dal regolamento, che dovrebbe precisare se uno sciopero può essere attuato senza una proclamazione ufficiale e se la sospensione di un giorno deve essere decisa dal preside solo dopo aver sentito i docenti». Nessuna incertezza invece per i 45 docenti del "Caterina" che, già dal 30 ottobre, hanno indirizzato alla preside, al Consiglio di istituto e ai sindacati una lettera nella quale denunciano quella che considerano una procedura illegittima, vale a dire aver comminato le sospensioni senza sentire il parere dei coordinatori di classe, e accusano la preside di aver sospeso studenti assenti per altri motivi. E il sindacato? «I rapporti con la preside Magistrelli - spiega Pippo Frisone, responsabile dell’Ufficio vertenze della Flc-Cgil - sono già abbastanza difficili per altri casi. Questo episodio è solo marginalmente di nostra competenza. Le situazioni di tensione, specie con i rappresentanti della Cgil, sono altre. Tanto che abbiamo già deciso di inviare alla preside una diffida formale per condotta antisindacale».
Da segnalare infine anche il parere del Codacons che chiede l’intervento del provveditore sostenendo che le sospensioni sono «prive di fondamento», visto che «lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito».