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Il giorno-Medico e sindacati:in cattedra si può anche scoppiare

Medico e sindacati:in cattedra si può anche scoppiare "L'insegnante scoppia". Lo dicono i dati raccolti da un'indagine condotta dallo Iard in collaborazione con il sindacato Gilda e con la Cgil...

10/10/2003
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Il Giorno

Medico e sindacati:in cattedra si può anche scoppiare

"L'insegnante scoppia". Lo dicono i dati raccolti da un'indagine condotta dallo Iard in collaborazione con il sindacato Gilda e con la Cgil scuola. Lo confermano gli studi basati sul lavoro della commissione medica dell'Inpdap milanese: i docenti vanno incontro a un rischio di malattia psichiatrica due volte più forte degli impiegati e tre volte più forte degli operai.
Nel caso degli insegnanti - rivela il dottor Vittorio Lodolo D'Oria, autore dell'indagine e membro del collegio medico della Asl - il 49,2 per cento delle richieste di inabilità al lavoro si fonda su motivazioni psichiatriche.
Insomma: l'insegnante scoppia. E a questo tema la Gilda ha dedicato un convegno.
Difficile, se non impossibile, stabilire le motivazioni della particolare sofferenza psichica dei docenti. "Negli ultimi anni - dicono i sindacati - i carichi di lavoro sono andati moltiplicandosi". Ma è anche vero che già nel 1979 una rilevazione dell'Università di Pavia rivelava che "il 30 per cento degli insegnanti faceva uso di psicofarmaci" e che in Francia esiste da tempo una clinica psichiatrica per insegnanti.
Oggi i dati dicono che i problemi psichici non fanno differenza fra uomini e donne né fra insegnanti di diversi livelli di istruzione: dalle materne alle superiori il rischio è uguale per tutti. E più o meno uguale è l'anzianità professionale: il culmine statistico della crisi arriva a 23 anni di servizio.
Se questa è la situazioni, come rispondere? Per prima cosa prendendone coscienza, parlandone, dice il dottor Lodolo D'Oria, che per questo fornisce il proprio indirizzo informatico: vittorio.lodolodoria@faswebnet.it. "E' importante - dice - che gli insegnanti siano coscienti di essere una categoria a rischio e che lo sappiano anche i loro medici di base. Così come è importante che si conoscano i sintomi di un disagio iniziale, che, se trascurato, può sfociare in una vera patologia".
E poi - e qui medico e sindacalisti concordano - non bisogna dimenticare che la situazione è peggiorata dal '92, con l'abolizione della pensione anticipata. "Invece - dice il medico - bisogna trovare vie d'uscita per chi si trova in queste condizioni. I problemi non si risolvono trasferendo l'insegnante da una scuola all'altra".

di Giorgio Guaiti


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