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Il Giorno: Iscrizioni alle civiche materne: la Giunta ritocca la circolare ma ricorre contro l’ordinanza

Il Comune ha deciso di modificare la circolare sull’iscrizione dei figli di immigrati clandestini alle scuole materne, dando applicazione all’ordinanza del giudice, ma anche di fare ricorso contro il provvedimento del Tribunale

16/02/2008
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Il Giorno

di GIORGIO GUAITI
— MILANO —
OBBEDISCO, MA con riserva. Il Comune ha deciso di modificare la circolare sull’iscrizione dei figli di immigrati clandestini alle scuole materne, dando applicazione all’ordinanza del giudice, ma anche di fare ricorso contro il provvedimento del Tribunale.
La decisione (formalizzata con una "determina" a correzione del testo) è stata presa ieri dalla Giunta, su indicazione precisa del sindaco Letizia Moratti.
«Il sindaco - ha spiegato il vicesindaco Riccardo De Corato - è stato molto chiaro: ha detto che dobbiamo recepire l’ordinanza del giudice, ma non siamo d’accordo sull’annullare la circolare. Per questo abbiamo deciso di fare ricorso e abbiamo dunque dato mandato all’Avvocatura comunale di procedere».
De Corato ha anche espresso la piena solidarietà della Giunta all’assessore Mariolina Moioli, «per gli attacchi ingenerosi che ha subito su un versante così difficile e delicato, come quello dell’infanzia e dell’educazione».
In sostanza il Comune ha deciso di inserire nella circolare la formula che offre la possibilità di iscrizione non solo ai residenti e agli stranieri in possesso di permesso di soggiorno, ma anche ai minori che appartengono a famiglie che possono dimostrare «l’abituale dimora» a Milano.
Un concetto che però continua a non essere condiviso dall’Amministrazione.
«IL COMUNE - ha ribadito l’assessore Moioli - accoglie nel rispetto della legalità e tutela pienamente i diritti dei minori».
Da qui la scelta della via del ricorso. Perché - ha spiegato l’assessore - con il concetto di abituale dimora «si apre una serie di questioni che riguardano tutto il panorama nazionale, e non solo quello
milanese». Ci sono infatti «molte famiglie, anche italiane, che, pur avendo residenza in una città hanno una dimora abituale in un’altra».
«Con il ricorso - ha aggiunto - vogliamo chiarire quali sono esattamente le condizioni di accoglienza di tutti i bambini, perché l’abituale dimora non può riguardare soltanto i bambini extracomunitari ma deve riguardare tutti. Dunque va chiarita questa fattispecie. Una volta per tutte dobbiamo uscire dalla ipocrisia e dalla ambiguità. E questo vale anche per il diritto all’istruzione».
«Vogliamo - ha concluso Mariolina Moioli - che si arrivi a una situazione di chiarezza perchè si è fatta fin troppa strumentalizzazione. Così abbiamo deciso di porre la questione in modo chiaro e preciso: se c’é una norma deve valere per tutti. E nel caso fosse definito che il diritto all’istruzione riguarda anche la scuola d’infanzia, ciò comporterebbe azioni conseguenti per le istituzioni che ne hanno la competenza, a cominciare dal governo».
Ora la circolare "riformata" sarà esaminata anche dalla Direzione regionale scolastica e dal Ministero, che dovranno decidere se con questa formula il Comune ottempera alla richiesta avanzata da Fioroni e potrà quindi evitare la revoca del riconoscimento di parità per le scuole materne comunali. Revoca per la quale il ministro Fioroni ha già disposto l’avvio delle procedure.


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